13 Luglio 2025
Trump e von der Leyen, fonte: imagoeconomica
I dazi degli Usa al 30% all'Ue potrebbero provocare un danno economico da 35 miliardi di euro all'Italia. È stata la Cgia di Mestre a renderlo noto: "L'introduzione da parte dell'amministrazione Trump di una tariffa doganale del 30%, si stima, in via molto prudenziale, che avrà un impatto economico sulle esportazioni italiane attorno ai 35 miliardi euro all'anno". Tra i settori che potrebbero soffrire di più le tariffe di Trump ci sono quelli farmaceutici, dell'automotive, della moda e dell'agroalimentare. A questi si potrebbero unire comparti strategici come occhialeria, gioielleria, prodotti in metallo e mobili, che attraverserebbero anche un calo della manifattura. Intanto però, l'Ue ha già minacciato contromisure, ed è pronta a mettere dei controdazi su prodotti simbolo degli Stati Uniti. Bruxelles ha finora congelato due pacchetti da 91 miliardi di euro, il primo di 21 ed il secondo di 70. Oltre a possibili tariffe alle Big Tech, la Commissione Ue di von der Leyen potrebbe prendere di mira whiskey, Harley Davidson, Levi’s e carte di credito.
In questo contesto che portato Trump ad imporre dazi del 30% all'Ue, non va dimenticato come il tycoon sia un "deal maker", che cerca tramite l'utilizzo di questo strumento di poter arrivare a degli accordi che possano portare a dei benefici agli Stati Uniti. Un aspetto che si è già visto nel recente passato, e prova ne è l'accordo raggiunto col Regno Unito e con la Cina.
Adesso l'Ue molto probabilmente passerà ad imporre dei controdazi a Washington, anche se la partita per il raggiungimento di un accordo rimane aperta. Sul tavolo c'è l'ipotesi di sanzionare le Big Tech e limitare gli investimenti Usa sul suolo europeo con particolare riferimento alle infrastrutture e ai servizi. E poi, tariffe su whiskey, Harley Davidson, Levi’s, carte di credito, burro d’arachidi, mirtilli, tabacco, cosmetici e articoli per la persona, tacchini con peso superiore ai 185 grammi, salsicce di fegato, tagli bovini disossati di Kansas e Nebraska, soia, yogurt, derivati del latte, stufe, forni, congelatori, tosaerba, calzature e capi di abbigliamento, elettronica leggera, ed il legname. Tutto questo se nel frattempo non si arriverà ad un accordo.
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