23 Giugno 2025
Rotta B-2 Fonte: Pentagono
7 bombardieri strategici B-2 dell’aeronautica statunitense hanno sorvolato l’Europa e il Mediterraneo nella notte tra venerdì e sabato, passando davanti alle coste della Sicilia, per colpire i siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan. A guidarla, il capo di stato maggiore americano Dan Caine. “Abbiamo mantenuto l’effetto sorpresa”, ha dichiarato, rivelando la portata di una delle operazioni più complesse degli ultimi decenni.
L’operazione, denominata “Midnight Hammer” (Martello di Mezzanotte), è scattata ufficialmente alle 00:01 di domenica (orario del Missouri), con il decollo di una formazione di 125 velivoli dalla base aerea di Whiteman, nel Missouri. Tra questi, i 7 B-2 Spirit destinati a colpire gli obiettivi in Iran. Il volo è durato circa 18 ore, senza scalo, con numerosi rifornimenti in volo. I vertici militari americani hanno confermato che i bombardieri sono passati davanti alla Sicilia, seguendo una rotta verso est dopo che altri velivoli avevano finto di dirigersi a ovest, nel Pacifico, come parte di un’azione diversiva.
Secondo il generale Dan Caine, quello compiuto dai B-2 è stato “il volo più lungo dal 2001”, una missione di rara complessità condotta in assoluta segretezza. “Uno sforzo di inganno noto solo a un numero estremamente ristretto di pianificatori e leader chiave”, ha spiegato. L’operazione ha previsto anche un’intricata manovra di unione in volo con velivoli di supporto del Comando Centrale, realizzata “con comunicazioni minime” e “sincronizzazione esatta tra più piattaforme in un tratto ristretto di spazio aereo”.
Alle 00:30 ora locale iraniana, un sottomarino americano ha lanciato oltre 2 dozzine di missili da crociera Tomahawk per colpire infrastrutture strategiche. Contemporaneamente, la formazione principale dei B-2 entrava nello spazio aereo iraniano. I jet di supporto hanno utilizzato armi di soppressione ad alta velocità contro eventuali minacce da caccia o missili terra-aria.
Il bombardiere in testa ha sganciato 2 GBU-57 Massive Ordnance Penetrator, armi da 30.000 libbre note come “bunker buster”, contro obiettivi sotterranei nel sito nucleare di Fordow. In totale, sono state 14 le MOP impiegate, colpendo con precisione Fordow e Natanz. Gli ultimi a colpire sono stati i missili Tomahawk lanciati dai sottomarini statunitensi contro Isfahan.
Concluso l’attacco, i B-2 hanno fatto ritorno alla base di Whiteman. Anche in uscita dallo spazio aereo iraniano, nessun missile è stato sparato contro il gruppo d’attacco. “I caccia iraniani non si sono alzati in volo e sembra che i sistemi missilistici terra-aria iraniani non ci abbiano rilevato durante tutta la missione”, ha confermato Caine. “Abbiamo mantenuto l’effetto sorpresa”.
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