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Nave cargo con armi per Israele dalla Francia a Genova, portuali di Marsiglia rifiutano di caricarla: “Non saremo complici del genocidio a Gaza”

La nave cargo è arrivata a Genova senza i container con le armi per Israele. Il gesto valoroso dei portuali marsigliesi contro il genocidio a Gaza

08 Giugno 2025

Nave cargo con armi per Israele dalla Francia a Genova, portuali di Marsiglia si rifiutano di caricarla

Nave cargo con armi per Israele dalla Francia a Genova, portuali di Marsiglia si rifiutano di caricarla Fonte: x @NinaSinger_NANI

Una nave cargo con 14 tonnellate di materiale bellico destinato all’esercito israeliano è salpata dalla Francia ed è approdata nel porto di Genova. Ma a bordo, di quel carico, non c’era più nulla. Il carico non è mai partito: a impedirlo, con una ferma presa di posizione, sono stati i lavoratori portuali del porto di Fos-sur-Mer, a Marsiglia. Il 5 giugno, infatti, hanno rifiutato di imbarcare l’equipaggiamento militare – tra cui nastri per mitragliatrici e pezzi di ricambio – diretto ad Haifa a bordo della Contship Era, nave cargo della compagnia israeliana ZIM. “Non saremo complici del genocidio in corso a Gaza”, hanno affermato i portuali francesi in una nota, rendendo pubblica la loro decisione.

Nave cargo con armi per Israele dalla Francia a Genova, portuali di Marsiglia si rifiutano di caricarla: “Non saremo complici del genocidio a Gaza”

Un’azione resa possibile grazie alla collaborazione con il CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) di Genova e motivata da un’inchiesta congiunta del sito investigativo Disclose e del media irlandese The Ditch. Dopo aver localizzato i container sospetti prodotti dalla ditta marsigliese Eurolinks, i portuali hanno avvisato le autorità e bloccato le operazioni di carico. La nave ha così lasciato Marsiglia senza le armi a bordo.

Il gesto ha avuto un’eco internazionale. “Questa, comunque, è certamente una vittoria della solidarietà operaia internazionale”, ha spiegato José Nivoi del CALP. “Da anni ci battiamo contro il traffico di armamenti nel nostro porto. Non è un simbolismo, ma un intervento concreto contro la guerra”.

La Contship Era è giunta oggi nel porto di Genova per quello che è stato definito “un semplice scalo tecnico per rifornimento, senza movimentazione di merci”, secondo quanto dichiarato da Nivoi. Ma la mobilitazione non si è fermata. Il CALP e il sindacato USB Porto hanno infatti convocato un presidio al varco di Ponte Etiopia, inizialmente previsto per il pomeriggio del 6 giugno e poi posticipato a sabato mattina, 7 giugno, alle ore 8. Obiettivo: verificare che la nave sia effettivamente priva di armamenti. “Per questo manterremo alta la vigilanza”, ha sottolineato Nivoi, “Sappiamo che le armi possono essere caricate in container non riconoscibili, con il consenso silenzioso di terminalisti, armatori e autorità”.

Chiediamo a tutti di esserci, per opporci a questo traffico di morte”, aveva scritto il CALP in un appello pubblicato già lo scorso 4 giugno sui propri canali social, annunciando l'arrivo della nave israeliana a Genova e attivando in poche ore una rete di solidarietà e protesta.

Se la tensione appare oggi leggermente calata, l’attenzione rimane altissima. I container sono ancora in territorio francese, e il timore è che possano essere spediti con altri mezzi. “Questa grandiosa vittoria dimostra la forza del potere dal basso! Ma la lotta non si è ancora conclusa”, si legge in un comunicato di sostegno alla mobilitazione.

Infine, l’appello corale e accorato a chi ha scelto di esporsi per la giustizia: "Siamo con voi mentre fate ciò che molti dei nostri governi non fanno: fare tutto il possibile per impedire che le armi continuino ad alimentare il genocidio a Gaza. I portuali di tutto il mondo hanno una lunga e orgogliosa tradizione di lotta per la giustizia globale. Sono stati fondamentali per abbattere l’apartheid in Sud Africa. Voi state con il popolo palestinese e tutti noi stiamo dalla vostra parte".

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