30 Marzo 2025
Fonte: X@MeidasTouch
Il Presidente degli Stati Uniti ha dichiarato in una recente intervista che "non gli importa" se i dazi imposti dagli Usa sulla produzione automobilistica porteranno ad un aumento dei prezzi da parte dei costruttori, anzi "spero che li aumentino perché se lo fanno la gente compra auto americane, ne abbiamo in abbondanza", ha detto il tycoon che con queste misure spera di riportare e incentivare la produzione made in Usa. Dal Presidente Trump sono arrivate dichiarazioni forti anche sulla Groenlandia, esattamente mentre il suo vice JD Vance si trovava in visita dell'isola. The Donald ha affermato che ci sono "possibilità" che gli Stati Uniti la prendano "senza la forza militare ma nulla è escluso".
Donald Trump non sembra desistere dall'ipotesi dei dazi, che, al contrario, rimangono ancora una certezza e un timore per i paesi che commerciano con gli States. Il Presidente ha continuato a ribadire anche negli ultimi giorni che i dazi entreranno in vigore dal 2 aprile, "il giorno della liberazione". Nello specifico, è possibile che le tariffe vadano a colpire i prodotti provenienti dal 15% dei paesi ritenuti i "peggiori partner commerciali" degli Stati Uniti, responsabili di quasi il 90% delle importazioni.
Trump, che ha definito la parola 'dazi' "la più bella" del dizionario, sostiene che nel diciannovesimo secolo le tariffe hanno portato gli States al massimo della prosperità e le ritiene utili adesso per riportare la manifattura nel paese, soprattutto per quanto riguarda il settore di produzione automobilistica. Il tycoon, a questo proposito, ha già annunciato dazi al 25% sulle auto importate e misure simili potrebbero entrare in vigore anche nel settore farmaceutico e del legno. "Il mondo ha derubato gli Stati Uniti per gli ultimi 40 anni e più", ha detto il Presidente Usa, "tutto quello che stiamo facendo è essere giusti. Non mi interessa se le case automobilistiche straniere alzano i prezzi a causa dei dazi. Spero che li aumentino perché se lo fanno la gente compra auto americane, ne abbiamo in abbondanza" ha concluso. Sulle tariffe al settore auto si era esposto anche lo stesso patron di Tesla, Elon Musk, che aveva parlato di un "impatto rilevante" per i produttori.
Sulla Groenlandia invece, su cui il Presidente Usa non ha mai nascosto le mire, ha affermato con decisione: "La otterremo al 100%", sottolinenando che c'è una "buona possibilità che potremmo farcela senza ricorrere alla forza militare", ma "non escludo nulla dal tavolo". Le dichiarazioni del Presidente arrivano in concomitanza con la visita del vice Presidente Usa JD Vance nell'isola, un viaggio particolarmente poco gradito dal ministro degli esteri danese Lars Løkke Rasmussen che ha detto di non aver apprezzato i "toni" di Vance.
"Rispettiamo il fatto che gli Stati Uniti abbiano bisogno di una maggiore presenza militare in Groenlandia, come ha detto il vicepresidente Vance. Noi - Danimarca e Groenlandia - siamo molto disponibili a discuterne con voi", ha continuato Rasmussen, che però ha sottolineato: "Non è questo il modo di rivolgersi a degli alleati stretti, e io considero ancora la Danimarca e gli Stati Uniti degli alleati stretti".
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