27 Marzo 2025
Mario Draghi, fonte: imagoeconomica
L'ex premier Mario Draghi insiste con la "guerra alla Russia" e asserisce che l'Europa deve seguire la Germania sul riarmo in quanto potrebbe "restare indietro". Draghi è intervenuto durante un dibattito all’Hsbc Global Investment Summit di Hong Kong, elogiando di fatto la decisione della Germania di aumentare la spesa per la difesa, asserendo che rappresenta un "punto di svolta". Berlino ha da poco approvato un programma di spesa militare che in 12 anni potrebbe superare i 600 miliardi di euro, finanziati a deficit. Una riforma che consentirà alla Germania di superare i limiti di spesa annuale, attualmente fissata all’1% del Pil.
"Se non viene gestito correttamente, quello che succederà è che la Germania si riarmerà ma gli altri no", ha detto Draghi. Le azioni del presidente degli Stati Uniti Trump avrebbero forzato la mano dei decisori politici europei, aggiungendo che una delle conseguenze è stata "sostanzialmente quella di dirci ’non avete più tempo’", anche se non si capisce quali siano queste azioni di Trump, considerando che dal suo ritorno alla Casa Bianca il tycoon si sta impegnando fortemente solo sul fronte della guerra in Ucraina, dove sta cercando di ottenere una pace difficile, anche per via dell'opposizione dell'Occidente.
Il messaggio, secondo Draghi, era: "O procedi a difenderti o sei indifeso". "Ora, essere indifesi in questo nuovo clima non è molto piacevole, perché abbiamo un nemico, che è la Russia", ha detto, nonostante da Mosca non arrivino avvisaglie di una minaccia per l'Europa.
Riguardo i dazi, che lui stesso ha rinnegato in un discorso al Senato, Draghi ha dichiarato che "se Trump costruisce un muro tariffario, non è nel nostro interesse costruire un muro tariffario. Dobbiamo chiederci: reagire o no?" visto che l'Europa "è più vulnerabile" degli Usa e della Cina a potenziali shock sul commercio internazionale.
Qualche giorno fa in Senato, Draghi aveva proposto una "catena di comando" militare e riarmo centralizzato. Per questo motivo un suo ritorno in pista non è da escludere. L'ex premier in particolare si potrebbe candidare a nuovo Commissario Ue per la Difesa o comunque un ruolo che potrebbe permettergli di gestire questa presunta catena di comando.
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