06 Marzo 2025
Ursula von der Leyen lancia la guerra alla Russia. La presidente della Commissione Europea vuole scavalcare il Parlamento europeo per far approvare il suo piano di riarmo dell'Europa da 800 miliardi di euro. Un piano considerato "un'urgenza" e per questo che potrebbe vedere la luce verde in un modo atipico.
Nonostante non esista una minaccia russa che possa portare all'invasione dell'Europa, sia Macron che von der Leyen viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda. Per far approvare il cosiddetto Rearm Europe, la presidente della Commissione Ue vuole utilizzare l'articolo 122 per scavalcare il Parlamento: "So che l’articolo 122 non vi piace – ha detto rivolgendosi agli eurodeputati presenti al meeting -, ma è lo strumento più rapido fornito dai Trattati. L’intenzione non è quella di aggirare il Parlamento ma si tratta di un’emergenza esistenziale". Un po' come, secondo qualcuno, avvenne il 27 febbraio 1922 quando la sede del Parlamento tedesco, il Reichstag, venne fatta incendiare. Un avvenimento che segnò la nascita del Terzo Reich.
Il governo si è già diviso sul tema del riarmo. Meloni è a favore mentre contraria è la Lega, col ministro dell'Economia Giorgetti che ha tuonato: "È un piano frettoloso e senza logica". In ballo entrano anche i fondi che verrebbero utilizzati per questo piano, annunciato solo qualche giorno fa e che potrebbe vedere la luce prestissimo. Ben 800 miliardi di euro che potrebbe essere utilizzati diversamente.
La misura trova contrario anche il Movimento 5 Stelle: "Ursula Von der Leyen vuole bypassare il Parlamento europeo e far passare il suo piano di riarmo utilizzando un codicillo nei Trattati. Ha paura della democrazia, ma la democrazia la spazzerà via. È arrivato il momento di sfiduciare questa Commissione che non rappresenta più nessuno se non gli interessi delle lobby delle armi".
Ecco cosa dice l'articolo 122 che utilizzerà von der Leyen per far approvare il suo piano di riarmo: "Fatta salva ogni altra procedura prevista dai trattati, il Consiglio, su proposta della Commissione, può decidere, in uno spirito di solidarietà tra Stati membri, le misure adeguate alla situazione economica, in particolare qualora sorgano gravi difficoltà nell’approvvigionamento di determinati prodotti, in particolare nel settore dell’energia".
"Qualora uno Stato membro si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà a causa di calamità naturali o di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo, il Consiglio, su proposta della Commissione, può concedere a determinate condizioni un’assistenza finanziaria dell’Unione allo Stato membro interessato. Il presidente del Consiglio informa il Parlamento europeo in merito alla decisione presa".
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