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Invio truppe in Ucraina, Europa spaccata, sì di Francia, UK, Danimarca, no per Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, 142 mln di 'cittadini' per il si e 246 per il no

Gli "11 apostoli" dell'"ultima cena " di Parigi sono al governo di 388 milioni di cittadini; i governanti del 65% di questi sono contrari all'invio delle truppe, i leader dell'altro 35% a favore

26 Febbraio 2025

Invio truppe in Ucraina, Europa spaccata, sì di Francia, UK, Danimarca, no per Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, 142 mln di 'cittadini' per il si e 246 per il no

Invio truppe in Ucraina, Europa spaccata, sì di Francia, UK, Danimarca, no per Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, 142 mln di 'cittadini' per il si e 246 per il no

L'Europa è spaccata sull'invio delle truppe in Ucraina. L'"ultima cena" convocata da Macron a Parigi con gli "11 apostoli" in risposta ai negoziati USA-Russia di Riad ha evidenziato come gli invitati al tavolo abbiano posizioni diverse riguardo all'argomento. Dalla parte del sì Regno Unito, Francia e Danimarca, a sostenere il no invece Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Polonia. Sui 388 milioni di persone governate dai presenti al tavolo, i leader del 65% di loro è contro l'invio dell truppe, rappresentando circa 246 milioni di abitanti; a favore invece i rappresentanti di 142 milioni di cittadini.

Invio truppe in Ucraina, Europa spaccata, 388 mln di abitanti nei paesi del Vertice di Parigi con il 65% contrario a mandare militari, a favore UK, Francia e Danimarca

Al vertice di Parigi erano presenti 11 persone. 3 rappresentanti di Nato e UE, Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Mark Rutte, e gli 8 leader di Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Italia, Polonia, Paesi Bassi e Danimarca. Questi "11 apostoli", tra le varie cose, hanno discusso anche del possibile invio di truppe di "pacekeeping" in Ucraina, spaccandosi. Francia, Regno Unito e Danimarca sono a favore dei militari, con il premier britannico Starmer che aveva annunciato pubblicamente che Londra è "pronta e disponibile a impegnare delle forze sul terreno al fianco di altre forze, se c'è un accordo di pace duraturo". Dello stesso avviso erano Macron e il premier danese Frederiksen, il quale aveva dichiarato di "essere aperto all'ipotesi" di invio di truppe in Ucraina.

Contrari invece gli altri partecipanti all'"ultima cena". Il cancelliere tedesco Scholz aveva definito la discussione "prematura" e un "dibattito inappropriato al momento sbagliato e sull'argomento sbagliato". Il premier polacco Tusk ha escluso l'invio di soldati da parte del suo paese, affermando però di essere pronto a dare "sostengo logistico e politico" ai paesi che volessero partecipare. Contrari anche Spagna, Pesi Bassi, e Italia. Sui 388 milioni di persone governate dai presenti al tavolo, i leader del 65% di loro è contro l'invio dell truppe, rappresentando circa 246 milioni di abitanti; a favore invece i rappresentanti di 142 milioni di cittadini.

A Palazzo Chigi la maggioranza si esprime contro le operazioni militari in Ucraina. Paolo Formentini, responsabile Esteri della Lega, ha detto che l'operazione militare "inasprirebbe il conflitto"; il vicepremier Tajani ha invece affermato che "non è utile inviare truppe europee o della Nato", dichiarandosi propenso ad invio di truppe "sotto la bandiera dell'ONU, ma sempre con la corresponsabilità di tutti".

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