Londra, spunta il "murales propaganda pro-migranti" con la scritta "Il sesso con i rifugiati profuma di gelsomino ed è meraviglioso"

A Londra è apparso un murales che ha scatenato l'indignazione della popolazione. Nella notte tra il 17 e il 18 dicembre, a Shoreditch, nella zona est di Londra, è apparso sul muro di un edificio un grande murales in cui appare una scritta bianca su campo nero; la frase recita: "Il sesso con i rifugiati profuma di gelsomino ed è bellissimo". Una frase attribuita all'artista Robert Montgomery, il quale nega di essere l'autore del graffito, che però ha scatenato nella popolazione indignazione: i locali l'hanno definita "propaganda pro-migranti".

Il murales londinese

La scritta è comparsa nella notte a Shoreditch. La frase sarebbe ispirata ad un post su Instagram dell'artista Robert Montgomery, il quale recita "I rifugiati sono belli, portano musica antica e dolci del deserto e sesso pieno di gelsomino". Montgomery ha negato però di essere lui l'autore del murales incriminato, in quanto non sarebbe in linea con il suo pensiero e creerebbe "idee sbagliate" sui rifugiati. Il murale della periferia londinese ha inevitabilmente scatenato l'indignazione della popolazione. Da una parte c'è chi sostiene che il murales sia "oltraggioso" in quanto promuove "l'accoppiamento con i rifugiati", andando a sottolineare che le loro "qualità siano migliori" rispetto ai cittadini britannici; sui social qualcuno ha accusato l'autore del graffito, ancora ignoto, di far "propaganda" a favore degli stranieri. Dall'altro lato c'è chi sostiene che il murales sia "offensivo nei confronti dei rifugiati", in quanto si promuove con questa frase "l'idea che il sesso con uno straniero sia diverso dal sesso fatto con un locale".

Inizialmente attribuito ad un presunto ordine comunale, la frase "Il sesso con i rifugiati profuma di gelsomino ed è bellissimo" è stata rimossa dopo qualche ora, per evitare ulteriori polemiche. Per gran parte dei residenti, stando a quanto si apprende dai media locali, è dell'opinione che l'opera fosse un "tentativo di propaganda pro-migranti riuscito male".