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Addio a Ratan Tata, morto a 86 anni per ipotensione ortostatica l’ex presidente del conglomerato Indiano, nipote del fondatore Jamshedji Tata

Ratan Tata, leader visionario del colosso industriale indiano, ha trasformato il gruppo in un'icona globale attraverso acquisizioni strategiche e un impegno per il rinnovo generazionale ai vertici

10 Ottobre 2024

Addio a Ratan Tata, morto a 86 anni per ipotensione ortostatica l’ex presidente del conglomerato Indiano, nipote del fondatore Jamshedji Tata

Ratan Tata - Fonte: Imagoeconomica

Addio a Ratan Tata: è morto all’età di 86 anni per insufficienza multi-organo dovuta ad ipotensione ortostatica e altre complicazioni dovute all’anzianità, l’ex presidente del conglomerato indiano Tata Group, nipote del fondatore del gruppo Jamshedji Tata. Il Tycoon indiano era in cura al Breach Candy Hospital di Mumbai, dove è deceduto nonostante le cure del cardiologo Dr. Sharukh Aspi Golwala. Il primo ministro del Paese Narendra Modi, in un post su X ha reso omaggio a Ratan Tata, ricordandolo come un "imprenditore visionario, un'anima compassionevole, un essere umano straordinario": "Ha fornito una guida stabile a una delle più antiche e prestigiose case d'affari indiane. Allo stesso tempo, il suo contributo è andato ben oltre i suoi uffici. Si è fatto apprezzare da molte persone grazie alla sua umiltà, alla sua gentilezza e al suo impegno costante per rendere migliore la nostra società", ha concluso il premier indiano.

Chi era il presidente che ha guidato il colosso indiano sulla scena globale

Nato a Mumbai il 28 dicembre 1937, Ratan Tata era il nipote di Jamshedji Tata, fondatore del gruppo. Dopo essersi laureato come architetto all'Università Cornell, negli Stati Uniti, ha iniziato a lavorare proprio nel gruppo nel 1962. Divenutone il presidente nel 1991, Tata ha guidato il vasto conglomerato indiano per 21 anni, fino al 2012 e grazie ad una serie di acquisizioni lo ha imposto sulla scena globale. La sua è stata una delle figure imprenditoriali che hanno portato l'India verso un’economia più competitiva: il suo gruppo salì al vertice proprio quando New Delhi, nel mezzo di una devastante crisi economica intraprese la strada del capitalismo.Protagonista di questo epocale cambiamento, una delle sue prime azioni fu cercare di limitare il potere di alcuni capi delle aziende del gruppo, imponendo l’età pensionabile, promuovendo persone più giovani in posizioni di vertice e rafforzando il controllo sulle società. Nel 1996 fondò la Teleservices e nel 2004 portò in borsa Tata Consultancy Services, operazione che fruttò al gruppo enormi guadagni. Oltre a questo, furono le acquisizioni estere che regalarono all'azienda maggior prestigio a livello mondiale. Nel 2000 il gruppo acquistò la società britannica di tè Tetley per 432 milioni di dollari e l’acciaieria anglo-olandese Corus nel 2007 per 13 miliardi di dollari, che all’epoca fu la più grande acquisizione di una società straniera da parte di un’azienda indiana. Tata Motors acquisì poi i marchi di auto di lusso britannici Jaguar e Land Rover da Ford nel 2008 per 2,3 miliardi di dollari.

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