08 Aprile 2024
Israel Defence Force; Fonte: Picryl
Israele ritira le truppe dal sud di Gaza: "Qui Hamas non c'è più, pronti per Rafah". Sembra tutto pronto dunque per l'invasione della quale si parla da settimane. Tel Aviv, nonostante abbia ricevuto il monito delle più alte cariche istituzionali, prosegue. Nella parte sud della striscia rimane solo la Brigata Nahal come forza stazionaria, per impedire ai palestinesi sfollati di ritornare a nord dell'enclave. Intanto dall'Iran arriva un avvertimento. Il generale Rahim Safavi, consigliere militare dell'ayatollah Ali Khamenei ha affermato: "Nessuna delle ambasciate del regime (israeliano) è più sicura".
Nessuna tregua, cambiano soltanto gli obiettivi. Dopo circa quattro mesi di forti combattimenti e a sei mesi esatti dallo scoppio della guerra, Israele ha ritirato tutte le truppe dal Sud di Gaza. L'esercito ha lasciato Khan Younis, dove stanno rientrando migliaia di sfollati, costretti a evacuare verso il confine con l'Egitto. Tantissimi palestinesi sono tornati nelle loro città, anche se non troveranno più la loro casa.
Secondo fonti dell'Idf, si tratta di una svolta che comporta l'avvio della Terza Fase dell'operazione di terra cominciata il 27 ottobre, vale a dire quella "dei raid mirati e limitati, come nel caso dell'ospedale Shifa a Gaza City". Il cambio di strategia prevede anche che Israele si concentri su Rafah, come ha spiegato il ministro della Difesa di Israele Gallant: "Le truppe sono uscite (da Gaza) e si stanno preparando per le loro future missioni, come l’azione a Shifa (presso l’ospedale) e la futura operazione nell’area di Rafah. Raggiungeremo una situazione in cui Hamas non avrà più il controllo della Striscia di Gaza e non funzionerà più come una struttura militare che rappresenta un rischio per i cittadini dello Stato di Israele", ha aggiunto quest'ultimo.
Nessun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi. Lo ripete Benjamin Netanyahu, ancora lontano dall'idea di porre una tregua nel conflitto in corso. "Ho detto chiaramente alla comunità internazionale: non ci sarà nessun cessate il fuoco senza la restituzione degli ostaggi, siamo determinati a porre fine alla guerra con una vittoria completa, a restituire tutti i nostri rapiti, a completare l'eliminazione di Hamas nell'intera Striscia, compresa Rafah, e a garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia".
La Casa Bianca ha fatto sapere tramite il suo portavoce John Kirby di ritenere che il ritiro parziale "sia in realtà solo un momento di riposo e di rifornimento per queste truppe che sono state sul terreno per quattro mesi", escludendo che possa essere il segnale "di una nuova operazione in arrivo".
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