18 Ottobre 2023
SCRITTI BELLICI
“In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Vangelo Mt 25, 31-46.
Sono in lutto. Devastato dal dolore. C’è un momento, nel filmato di Gaza, che ricorderò per tutto il tempo che mi resta: i cadaveri di due bambini all’obitorio, con ancora indosso i loro vestiti. L’orrore di queste immagini spinge persino me – agnostico – a recitare una preghiera.
“Animali umani”. Lo siamo tutti, oggi più che mai. Il dispregiativo è umani, non animali.
Ci sono momenti in cui essere agnostico è una dura prova. In punto di morte, naturalmente. Io ci sono stato. Rileggo le parole scritte al mio risveglio dal coma, quando sembrava che fosse giunta la fine a causa di un’emorragia devastante: “Ho freddo, sto tremando. Tremo e batto i denti. Certo, sarà la paura. Non ho mai avuto paura, neanche l’altra volta. Non potevo certo sapere che dal coma mi sarei svegliato. Ma ora sono strabico. Non voglio vivere strabico e ho paura. Paura di essere salvato, di nuovo. Non credo in Dio, ho rifiutato la comunione tante volte. Ma ora ho bisogno di qualcuno, ho disperatamente bisogno di non sentirmi così solo. Piango. Non ho pianto quasi mai nella mia vita, ma sto piangendo. L’ho scritto tante volte, morire è un attimo. Ma questa seppur breve agonia richiede il coraggio di morire da solo. Mentre muori, hai bisogno di qualcuno che ti tenga la mano, di una persona viva che ti accompagni o di una persona morta che venga a prenderti”.
E un infermiere mi ha sentito piangere. Ero il più grave, nella stanza con sette letti della rianimazione. Mi ha sentito e ha avuto compassione di me, della mia lenta agonia. Si è seduto accanto al letto e mi ha preso la mano. Da quel momento, non mi stanco di ripeterlo: la compassione è il più nobile dei sentimenti.
Oggi sono un uomo di 61 anni a cui il Destino ha concesso una seconda chance. Vivo il tempo che mi che resta cercando di seguire la mia etica laica. Ricordo le amare parole di Primo Levi: “Devo dire che l'esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo.”
Mi sforzo di non piangere, ma l’immagine di quei bambini mi ha sconvolto.
Nulla giustifica un genocidio. “(Il genocidio) è un attentato alla diversità umana in quanto tale, cioè a una caratteristica della condizione umana senza la quale la stessa parola umanità si svuoterebbe di ogni significato.” (Hannah Arendt).
Di Alfredo Tocchi.
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Commenti all'articolo
Nicoletta
18 Ottobre 2023 - 16:23
Nulla giustifica il terrorismo, il terrorismo è sempre male, di qualunque colore sia. Il terrorismo non ha mai ragione. Davanti ai neonati trucidati nel kibbutz non ha provato nulla? o forse erano foto false? al pensiero delle donne e dei bambini ostaggi di Hamas, non prova nulla? Vedere una ragazza israeliana con i calzoni sporchi di sangue all'altezza dei glutei, non le fa provare nulla?
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