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Cina, Wang Yi nuovo Ministro degli Esteri: mistero sulla sorte del predecessore Qin Gang, scomparso da un mese

In Cina Wang Yi è nuovamente Ministro degli Esteri, prendendo il posto di Qin Wang, da 30 giorni scomparso. Secondo indiscrezioni sarebbe stato silurato per una relazione extraconiugale

25 Luglio 2023

 Cina, Wang Yi nuovo ministro degli esteri: mistero sulla sorte del predecessore Qin Gang, scomparso da un mese

Wang Yi; Fonte: Imagoeconomica

Qin Gang, 57enne, fino a poche ore fa ancora ufficialmente Ministro degli Esteri cinese, è stato sostituito da Wang Yi, 69 anni. Nessuna informazione sulla futura carriera politica di Gang né, e questo è ciò che provoca la maggiore apprensione negli osservatori internazionali, sulla sua vita. L’ex Ministro, infatti, da trenta giorni sembra essere scomparso. Da Pechino un semplice, e scarnissimo, comunicato giustifica la sua uscita di scena, il 25 giugno scorso, con non meglio specificati “problemi di salute”. Tuttavia, il mistero attorno all’improvvisa assenza alimenta non poche teorie e dietrologie varie.

Cambio al vertice del Ministero degli Esteri cinese, Wang Yi nuovamente a capo della diplomazia di Pechino

A tradire una certa foschia calata sul caso, poi, è la stessa nomina, appena annunciata dall’agenzia Xinhua, di Wang Yi, già Ministro degli Esteri della Repubblica Popolare dal 2013 al 2022 e dopo quell’incarico promosso a membro del Politburo (la ristrettissima cerchia di 24 persone al di sopra delle quali c’è soltanto il Presidente Xi Jinping) e direttore della Politica Internazionale del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (CCP), di fatto uno degli uomini più potenti della Cina.

Tornare alla guida di un Ministero (pur non perdendo gli altri incarichi) viene percepita in un certo senso come una retrocessione. Una retrocessione che, secondo diversi commentatori, testimonia la fretta del CCP di far calare senza troppe spiegazioni il sipario sul caso Gang, sfruttando una figura di assoluta affidabilità.

I dubbi sui motivi della scomparsa di Qin Gang

Nonostante la fresca (ri) nomina di Yi, non si placano quindi le domande riguardo alla sorte del predecessore Qin Gang, che escono dalla giornata odierna invece ravvivate nel volume. Nonostante la sbrigativa, e particolarmente comoda, motivazione data dai “problemi di salute”, fonti governative lascerebbero trasparire la possibilità che a causare la caduta della testa del vertice della diplomazia pechinese sia stata una presunta relazione extraconiugale con la giornalista Fu Xiaotin, apparentemente sviluppatasi durante il periodo in cui Gang si trovava a Washington in qualità di ambasciatore.

Nonostante la voce stia prendendo molto piede sui social della Repubblica Popolare, è difficile immaginare che il CCP abbia fatto a meno di una figura fino a pochi giorni fa considerata brillante nella gestione dei rapporti con l’estero (in particolare con gli Stati Uniti) a causa di ragioni cosi frivole. Più facile, secondo diversi osservatori, che la relazione con Xiaotin (e l’imbarazzo per l’immagine del Paese che da essa sarebbe derivato) sia stata sapientemente utilizzata per promuovere un cambio della guardia in realtà motivato da questioni di ben maggiore gravità e, per tale condizione, non rivelabili al pubblico. Teorie, per adesso, che contribuiscono tuttavia ad opacizzare ulteriormente il profilo della seconda potenza globale.

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