16 Luglio 2023
Rutte, von der Leyen, Saied e Meloni, fonte: imagoeconomica
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è oggi a Tunisi per la seconda visita nel Paese nord africano nel giro di pochi mesi. Ad accoglierla, il Presidente tunisino Saied, con il quale, salvo imprevisti, sarà firmato un memorandum che vada a definire i rapporti Tra Tunisia e Unione Europea in materia di migranti ed energia. La Premier è accompagnata dalla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen e dal Primo Ministro olandese Mark Rutte, in quella che, di fatto è la più importante missione diplomatica europea a guida italiana degli ultimi anni.
Il Memorandum d’Intesa che sarà oggi sul tavolo del Palazzo di Cartagine, sede della presidenza tunisina, è un documento a lungo discusso con il Presidente Saied, teso a regolamentare e, potenzialmente, dare una svolta alla gestione dei flussi migratori di parte della tratta mediterranea. Il testo attualmente disponibile, che potrebbe comunque fino all’ultimo subire modifiche, prevede un immediato stanziamento da parte di Bruxelles di 150 milioni di euro per sostenere il bilancio tunisino, drasticamente sull’orlo del collasso, oltre ad un fondo di 105 milioni rivolti al controllo delle frontiere, in particolare per quanto concerne le persone in uscita.
Nonostante su questo secondo punto Saied abbia più volte ripetuto che il finanziamento previsto dovrebbe essere aumentato, cosa che secondo molti osservatori potrebbe cercare di fare oggi, domenica 16 luglio, prima della firma del memorandum, l’uomo forte di Tunisi ha comunque annunciato in queste ore la volontà di avviare una lotta a tutto campo contro i trafficanti di esseri umani: “Molti sono i casi di migrazione e questa non è la sua solita forma, ma una vera e propria deportazione. Il tutto è gestito da reti criminali che praticano la tratta di esseri umani e il traffico di organi. Queste reti hanno uno scopo lucrativo, ma mirano anche all'esistenza stessa dei Paesi”.
Altro tema di fondamentale importanza trattato dal documento, quello dell’approvvigionamento energetico del continente europeo, approvvigionamento ridotto al lumicino dopo l’instaurazione di pesanti sanzioni ad uno dei suoi più importanti fornitori di gas e combustibili fossili, la Russia. Per lo sviluppo di un’efficiente rete di gasdotti dal continente africano attraverso il Mediterraneo, e l’aumento delle capacità produttive tunisine, l’UE ha in programma lo stanziamento di finanziamenti per il valore di 900 milioni di euro.
Denaro, tuttavia, che la Commissione Europea non intende sbloccare prima dello stanziamento di 1,9 miliardi promesso dal Fondo Monetario Internazionale vincolato, e al momento in una situazione di stallo, all’avvio di una stagione di riforme economiche e sociali alle quali Saied, negli ultimi mesi sempre più accentratore della politica del Paese nord africano, non sembra al momento voler cedere.
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