19 Giugno 2023
fonte: Frontex
Non si ferma in Grecia la ricerca delle centinaia di persone che risultano disperse dopo il naufragio di un peschereccio avvenuto a sud di Pylos: in mare aperto operano una nave da pattugliamento, un elicottero e tre motovedette della Guardia costiera e una fregata della Marina. Sull’imbarcazione, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, c’erano circa 750 migranti: un centinaio sono stati salvati, mentre i morti accertati al momento sono 78. Da più parti emergono dettagli e resoconti che mettono in dubbio la versione della Guardia costiera ellenica, che da parte sua però ribadisce che il peschereccio non era fermo ma "ha percorso una distanza di circa 30 miglia nautiche dal momento del rilevamento al momento dell'affondamento".
La Commissione Europea "prende nota" che le autorità greche hanno dato il via a un'indagine sul naufragio e si raccomanda sia "approfondita", dichiara una portavoce notando che le agenzie europee come Frontex ed Europol "danno sostegno" alla Grecia. "Da parte nostra, le agenzie dell'Ue presenti sul campo forniranno tutto il supporto necessario. Ancora una volta questa tragedia sottolinea la necessità di collaborare con gli Stati membri dell'Ue, le agenzie dell'Ue e i partner dei paesi terzi per combattere i contrabbandieri" afferma la portavoce della Commissione europea Anitta Hipper.
Il capitano greco della petroliera Faithful Warrior aveva avvisato alle 21.45 il centro di ricerca e salvataggio della Guardia costiera greca che il peschereccio "stava oscillando pericolosamente a causa del sovraffollamento su tutti i ponti". Lo riporta la testata greca Efimerida ton syntakton, che ha citato nell'articolo il rapporto del capitano a disposizione delle autorità che stanno conducendo le indagini. Secondo il giornale, nonostante l'avvertimento del capitano della petroliera, la nave 920 della Guardia Costiera si è avvicinata al peschereccio pur constatato il sovraffollamento evidente. Il capitano di Faithful Warrior avrebbe ricevuto l'ordine di rimanere a una distanza di 5 miglia nautiche a ovest del peschereccio, una distanza significativa che avrebbe impedito all'equipaggio della petroliera di vedere ciò che stava accadendo tra la Guardia Costiera e il peschereccio, poiché la petroliera non è dotata di telecamere termiche.
Il rapporto del capitano della petroliera rivela inoltre che due ore e mezza dopo l'avviso, alle 00.18, "la nave della Guardia Costiera era ancora accanto al peschereccio, come si vedeva sul radar della nave", ma non sapeva cosa stesse succedendo o quale fosse la situazione.
Alle 00.18, al capitano della petroliera è stato ordinato di lasciare l'area e proseguire il viaggio verso il porto di destinazione, ordine successivamente eseguito.
Tutti questi dettagli e le deposizioni dei superstiti insieme a quelli dei vari testimoni, inducono dubbi su quanto raccontato dalla Guardia costiera greca dopo il naufragio. Alcuni funzionari hanno riferito che la nave non aveva bisogno di soccorsi. Persistono con la versione data in precedenza, ovvero che il peschereccio si stesse dirigendo verso l’Italia e che le persone a bordo non fossero in pericolo fino a poco prima che l’imbarcazione affondasse. Tuttavia secondo quanto riportato dalla Bbc, dall’analisi dei movimenti delle altre navi che si trovavano nella zona emergerebbe che il peschereccio non si è mosso per almeno sette ore prima di capovolgersi.
Più di 300 pakistani sono annegati nel naufragio del peschereccio al largo delle coste greche del Peloponneso: il numero delle vittime è stato reso noto dal presidente del Senato di Islamabad Muhammad Sadiq Sanjrani. Cnn riporta le condoglianze rivolte alle famiglie: "I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con voi e preghiamo che le anime defunte trovino la pace eterna", ha detto Sanjrani. "Questo devastante incidente sottolinea l'urgenza di affrontare e condannare l'esecrabile traffico illegale di esseri umani". In realtà, il bilancio delle vittime pakistane non è ancora confermato.
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