15 Maggio 2023
 
												Rishi Sunak, Volodymir Zelensky; Fonte: Wikimedia commons
Il presidente ucraino Volodymir Zelensky sta incontrando in queste ore il primo ministro inglese Rishi Sunak. Il faccia a faccia, annunciato a sorpresa poche ore prima del suo inizio, è ancora in corso, e nessun commento è stato ancora fornito dai due, ma stando ai comunicati dei rispettivi staff, si starebbe discutendo dell’invio a Kiev di centinaia di sistemi d’arma senza pilota, in particolare droni con portate superiori ai 200 chilometri, in grado quindi di penetrare in profondità nel territorio russo.
In corso in queste ore un incontro a sorpresa a Londra tra il presidente ucraino Volodymir Zelensky ed il primo ministro britannico Rishi Sunak. Il faccia a faccia, che non era inizialmente previsto tra le tappe del “tour europeo” di Zelensky, si sarebbe svolto in un clima di cordialità, secondo quanto anticipato dallo stesso presidente ucraino in un tweet pubblicato poche ore prima: “Il Regno Unito è un leader quando si tratta di espandere le nostre capacità a terra e in volo. Questa collaborazione continuerà oggi. Incontrerò il mio amico Rishi. Condurremo negoziati sostanziali faccia a faccia e nelle delegazioni”.
Proprio il tema delle armi trattato nel tweet di Zelensky è stato ripreso poi da un comunicato ufficiale di Downing Street: “Oggi il primo ministro britannico Rishi Sunak confermerà al presidente ucraino Volodymyr Zelensky l'ulteriore fornitura da parte del Regno Unito di centinaia di missili di difesa aerea e ulteriori sistemi aerei senza pilota, tra cui centinaia di nuovi droni d'attacco a lungo raggio con una portata di oltre 200 km”.
I due si sarebbero incontrati nella residenza di campagna di Sunak, a Chequers, una scelta in un certo senso “poco istituzionale”, ma che manda un messaggio chiaro, dentro e fuori il Paese. All’estero, è utile per ricordare quanto Londra sia vicina alla causa di Kiev, con un legame che l’ambiente domestico scelto per l’incontro esprime quasi come “famigliare”, e quanto, eventualmente, sarebbe pronta ad incedere sul sentiero dell’escalation per sostenere gli interessi dell’amica Ucraina.
In patria, invece, il primo ministro può vantare una proiezione personalistica della politica estera inglese, trasformando la propria casa nella sede della rappresentanza con l’estero e mettendo in chiaro che la propria leadership nel partito conservatore e nel governo non è in discussione. Andando a limare però sul valore della formalità istituzionale, di cui gli inglesi hanno sempre fatto gran vanto.
Al momento l’incontro è ancora in corso e non è dato sapere quale sarà il peso specifico delle, vaghe, “centinaia di missili di difesa aerea e altri sistemi aerei senza pilota, tra cui centinaia di nuovi droni d'attacco a lungo raggio con una gittata di oltre 200 km”. Quello che è certo è che si tratterà di ordini importanti, per i quali è facile attendersi commenti da Mosca, e forse reazioni.
Tuttavia è difficile immaginare l’arrivo di tanto materiale nel giro di pochi giorni, ed è lo stesso comunicato di Downing Street a riferire che la consegna è prevista “nei prossimi mesi, mentre l'Ucraina si prepara a intensificare la sua resistenza all'invasione russa in corso”. Nessun commento sulla presunta controffensiva, per la quale, sembrerebbe, l’aiuto di Londra arriverebbe in ritardo.
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