28 Aprile 2023
Fonte: Getty Images
È stata sequestrata ieri una petroliera che trasportava greggio americano da parte delle forze iraniane. A comunicarlo è la Quinta Flotta degli Stati Uniti, che ha fatto alzare un ricognitore in volo sullo Stretto di Hormuz. Teheran comunica che il sequestro è seguito all’ipotetico scontro della petroliera con un’imbarcazione iraniana. Aumentano i sequestri di petroliere nell’area dopo i falliti accordi sul nucleare del 2018.
Il 27 aprile una petroliera battente bandiera delle Isole Marshall è stata sequestrata dalla marina iraniana (IRIN) nei pressi dello Stretto di Hormuz, uno dei settori più caldi del pianeta. Il sequestro è avvenuto nelle acque internazionali del Golfo dell’Oman ed è stato reso pubblico dalla Quinta Flotta Americana stanziata in Bahrein. La petroliera coinvolta, ha fatto sapere Washington, è la Advantage Sweet, della classe Suezmax, proprietà di una compagnia cinese e registrata presso la compagnia turca Genel Denizcilik Nakliyati AS. La nave stava uscendo dal Golfo Persico, attraverso la rotta per cui passa il 30 % del petrolio di estrazione marittima mondiale, con un carico di circa un milione di barili di greggio estratto dalla statunitense Chevron e diretto a Houston, in Texas, quando è stata intercettata dalle forze di Teheran.
Timothy Hawkins, portavoce della Quinta Flotta americana, ha comunicato che dopo la richiesta di aiuto ricevuta alle 13:15 di giovedì da parte della Advantage Sweet, un aereo di pattugliamento statunitense P-8 Poseidon si sarebbe alzato in volo per verificare la dinamica dei fatti e confermare l’identità dei sequestratori.
Da parte iraniana, invece, è l’agenzia filo governativa IRNA News a dare la versione dei fatti di Teheran. Secondo le autorità persiane, la nave sarebbe stata fermata per accertamenti dopo la collisione con un’imbarcazione iraniana: “la scorsa notte una nave sconosciuta ha colliso con un’imbarcazione iraniana nel Golfo Persico, causando diversi dispersi e feriti tra i membri dell’equipaggio della nave iraniana”.
Al momento l’equipaggio, composto interamente da personale indiano, non sembra essere in pericolo, basandosi anche sulle esperienze di situazioni simili avvenute negli scorsi anni. Sono stati infatti molti i sequestri di petroliere di passaggio per lo stretto da parte di Teheran dal 2018 in poi. Dopo il fallimento, quell’anno, dell’accordo sul nucleare con Washington, il sequestro di petroliere è diventato un elemento integrante nei rapporti iraniani con l’occidente nella regione.
La tentata ripresa degli accordi, tuttavia, segna il passo, impantanato in un clima di reciproca sfiducia acuitosi con l’accresciuta vicinanza iraniana a Mosca e Pechino. Pesa molto sulla possibilità di riprendere in mano i colloqui le forniture di tecnologia bellica alla Russia che l’Iran non ha mai nascosto dall’inizio della guerra in Ucraina.
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