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Iran, Biden sicuro: "Molto presto libereremo Teheran". La replica: "Siamo liberi di voi da 43 anni"

Raisi, presidente dell'Iran, fa riferimento alla Rivoluzione islamica dell'11 febbraio del 1979, quando il potere passò nelle mani degli Ayatollah guidati dall'imam Khomeini

04 Novembre 2022

Biden: "Presto libereremo l'Iran". Teheran: "Siamo liberi da voi da 43 anni

L'Iran presto sarà "libero". Ne è convinto Joe Biden che ha ribadito il concetto durante un comizio ieri giovedì 3 novembre in California, in vista delle elezioni di midterm. "Non vi preoccupate, libereremo l'Iran". Poi ha aggiunto: "Loro stessi si libereranno molto presto", senza specificare altro. Anche il pubblico in platea urlava per l'"Iran libero", ricordando le proteste nel Paese in seguito alla morte di Mahsa Amini. La replica, attesa è arrivata oggi da Teheran.

Iran, Biden vuole "liberarlo", ma Teheran non è d'accordo

"L'Iran è stato liberato 43 anni fa ed è determinato a non cadere più nella prigionia" degli Stati Uniti, ha detto il presidente iraniano, Ibrahim Raisi, che rivolgendosi a Biden ha detto :''Signor presidente! L'Iran è stato liberato 43 anni fa ed è determinato a non essere più il suo prigioniero. Non saremo mai la vostra mucca da mungere". Secca e piccata la risposta del Paese. Raisi citando quel "43" fa riferimento alla Rivoluzione islamica dell'11 febbraio del 1979, quando il potere passò nelle mani degli Ayatollah guidati dall'imam Khomeini.

Joe Biden si trova in difficoltà: la sua campagna anti-Trump non attecchisce e si trova attualmente due punti sotto i repubblicani. Nel suo ultimo comizio Donald Trump ha affermato di essere pronto a ricandidarsi per sfidarlo alle elezioni 2024, annunciando tutto nei prossimi giorni e sfruttando proprio il fatto del boost dato dalle elezioni. A Biden, una mano viene posta da John Kirby che prova a rimediare alle parole del presidente. "Biden stava esprimendo la sua solidarietà al popolo iraniano e sottolineando che gli Usa sono al fianco dei manifestanti pacifici".

Intanto oggi in Iran si sono tenute le manifestazioni annuali sponsorizzate dallo Stato per ricordare il sequestro dell'ambasciata statunitense a Teheran nel 1979. Teheran ha intanto sostenuto che Washington sta supportando il terrorismo e la violenza nelle proteste che da oltre sette settimane vanno avanti il Paese e allo stesso tempo di tentare di raggiungere un accordo per il rilancio del patto nucleare del 2015 definendo questi atti “ipocriti”.

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