07 Aprile 2023
Brucia il ristorante preferito da Macron nel cuore di Parigi. Quando i pompieri sono intervenuti, le fiamme avevano già mandato in fumo una parte del tendone de 'La Rotonde', mentre tutt'intorno gli agenti in assetto antisommossa rimanevano schierati a difesa della brasserie. La stessa dove il presidente francese sei anni fa festeggiò la sua prima vittoria alle elezioni, trasformando il celebre locale in un luogo emblematico, già preso di mira dai gilet gialli nel 2020. L'obiettivo ideale per i black bloc presenti ieri alla manifestazione nella capitale, organizzata nell'ambito dell'undicesima giornata di proteste generali contro la riforma delle pensioni. Una mobilitazione in calo, con 570mila partecipanti secondo il ministero dell'Interno (che nella precedente ne aveva contati 740 mila) e 2 milioni per i sindacati. Ma nonostante la flessione, i sindacati si mostrano decisi ad andare avanti e danno appuntamento alla prossima giornata di scioperi e cortei fissata per il 13 aprile, alla vigilia del responso del Consiglio costituzionale. I saggi, che si pronunceranno anche sulla richiesta di un referendum di iniziativa condivisa richiesto dalla sinistra, potrebbero dare il via libera definitivo alla riforma o bocciarla, almeno in parte. Nel frattempo Emmanuel Macron continua a crollare nei sondaggi, dove ormai è sceso al 25% secondo l'ultima inchiesta di Elabe, e l'alleanza della sinistra parlamentare comincia a registrare le prime crepe, la leader del Rassemblement National raccoglie i frutti della strategia di queste ultime settimane. Stando all'ultima rilevazione, se le elezioni presidenziali si dovessero tenere in questo momento Le Pen vincerebbe con il 55% delle preferenze al secondo turno contro Macron. Merito del profilo basso mantenuto in questi giorni, delle condanne agli episodi di violenza nelle manifestazioni addossati alla gauche e delle critiche portate alla riforma
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