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Tiktok bannato anche in Nuova Zelanda, dopo Usa, Ue e Canada: app vietata ai parlamentari

Divieto per 500 parlamentari di scaricare l'app sui propri dispositivi. Nuovo bando per Tiktok dopo Usa, Ue, Regno Unito e Canada: timori di un coinvolgimento del governo cinese

17 Marzo 2023

Tiktok bannato anche in Nuova Zelanda, dopo Usa, Ue e Canada: app vietata ai parlamentari

Fonte: Gettyimages

Tiktok sarà vietato anche ai parlamentari della Nuova Zelanda. Dopo il bando di Usa, Ue, Canada e Regno Unito, il divieto arriva anche a 500 funzionari di Wellington, che dal 31 marzo prossimo non potranno più utilizzare o scaricare il social sui propri dispositivi.

Tiktok bannato anche dalla Nuova Zelanda dopo Usa, Ue e Canada

Tiktok continua ad essere nel mirino dei governi internazionali. Negli ultimi mesi, infatti, soprattutto in seguito allo "spy balloon" gate negli Usa, si sono infatti intensificati i sospetti che l’app possa condividere informazioni rilevanti con il governo cinese. Da Pechino non sono giunte altro che smentite, e anzi la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha definito la messa al bando dell'applicazione nei termini di un "abuso di potere statale"

I dubbi sulle politiche di privacy del social, tuttavia, non sono stati ancora dissipati. Uno dei funzionari del Parlamento della Nuova Zelanda, Gonzalez-Montero, ha infatti rimarcato quanto i rischi siano "inaccettabili nell'attuale ambiente parlamentare neozelandese. La decisione" - ha proseguito - "è stata presa sulla base delle analisi dei nostri stessi esperti, dopo una discussione con i nostri colleghi di governo e internazionali". 

A preoccupare i governi nazionali, nello specifico, è il colosso tech cinese Bytedance, fondato nel 2021 da Zhang Yiming e proprietario del social più seguito del momento. Molti, infatti, accusano la società di utilizzare l'applicazione incriminata per accedere ai dati personali degli utenti, inviati successivamente agli alti papaveri della Repubblica Popolare Cinese. Alcuni membri della dirigenza di Tiktok hanno quindi cercato di distendere la tensione e smentire ogni presunta connivenza tra la piattaforma e Pechino: Theo Bertram, vicepresidente di TikTok Europa, ha infatti dichiarato in un tweet che ByteDance “non è un'azienda cinese” poiché i proprietari sono per il 60% investitori globali, per il 20% dipendenti e per il 20% fondatori e i suoi dirigenti operano in città come Singapore, New York, Pechino e altre aree metropolitane. 

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