28 Febbraio 2023
Fonte: Imagoeconomica
La Cina critica la messa al bando di Tiktok negli Usa. "La maggiore potenza mondiale ha paura di un'app che piace ai giovani": non ci va tanto per il sottile la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, che poi puntualizza: "Ci opponiamo con forza a questa pratica sbagliata".
La crociata occidentale contro Tiktok si arricchisce di gustosi dettagli. Dopo le decisioni di Stati Uniti e Unione Europea di bandire dai cellulari dei dipendenti di governo il social di proprietà della società cinese ByteDance, infatti, arriva la replica di Pechino. Mao Ning accusa appunto Washington di "generalizzare il concetto di sicurezza nazionale, di abusare del potere statale e di sopprimere irragionevolmente le società di altri Paesi".
Una critica dura, che segue di poche ore la decisione anche del governo canadese di aderire alla linea di Usa e Ue. Anche agli impiegati federali del Canada, infatti, sarà vietato di installare Tiktok sui dispositivi ad uso lavorativo, e chi dovesse averla già scaricata sul proprio smartphone dovrà eliminarla entro martedì 7 marzo. Da una settimana a questa parte, infatti, le istituzioni federali a tutela della privacy, insieme alle controparti provinciali in British Columbia, Quebec e Alberta, hanno portato avanti un'indagine atta a stabilire se l'app rispettasse o meno le leggi canadesi in materia di trattamento dei dati personali.
L'esito dell'investigazione, se non negativo, è stato quantomeno sufficiente a instillare una serie di dubbi, che hanno persuaso le autorità a imboccare la via del proibizionismo. Il Primo Ministro del Canada, Justin Trodeau, ha anzi anticipato la possibilità che il provvedimento possa prevedere ulteriori clausole: "Ho la sensazione" - confessa il premier - "che mentre il governo compie il passo significativo di dire a tutti i dipendenti federali che non possono più utilizzare TikTok sui loro telefoni di lavoro, molti canadesi, dalle aziende ai privati, rifletteranno sulla sicurezza dei propri dati e forse faranno delle scelte".
Insomma, il governo sembra contemplare un irraggiamento dell'ostracismo dell'app dai vertici alla società tutta. Ad esserne convinta è soprattutto Mona Fortier, presidente del Consiglio del Tesoro canadese, che ha ventilato l'eventualità di bloccare, in un prossimo futuro, l'installazione di Tiktok anche su tutti i dispositivi regolarmente venduti sul territorio. Il social cinese, a suo dire, "presenta un livello di rischio inaccettabile per la privacy e la sicurezza": "Su un dispositivo mobile" - ha aggiunto inoltre Fortier - "i metodi di raccolta dei dati di TikTok forniscono un accesso considerevole ai contenuti del telefono".
Il grado di allerta, nello specifico, è salito dopo alcune segnalazioni di media canadesi su presunte interferenze cinesi nel corso della recente tornata elettorale in Canada, cosa che ha invogliato le forze dell'opposizione a chiedere un'inchiesta pubblica sul caso.
Tiktok, dal canto suo, ha affidato a un suo portavoce l'onere della replica alle manifestazioni di diffidenza e ai provvedimenti delle istituzioni canadesi. "È curioso" - si legge in una mail - che il governo del Canada si sia mosso per bloccare TikTok sui dispositivi emessi dal governo senza citare alcun problema di sicurezza specifico o contattandoci con domande solo dopo che simili divieti sono stati introdotti nell'Ue e negli Stati Uniti". La messa al bando, stando al comunicato, non farebbe altro che "impedire ai funzionari di raggiungere il pubblico su una piattaforma amata da milioni di canadesi".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia