Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Migranti, l’inviato di Macron in Medio Oriente ammette: “Italia in prima linea e Francia dietro”

Il diplomatico e studioso francese Gilles Kepel: “Roma e Parigi dovranno fare per forza qualcosa di simile a quel che fece in passato Minniti”

03 Febbraio 2023

Migranti, l’inviato di Macron in Medio Oriente ammette: “Italia in prima linea e Francia dietro”

Sulla questione migranti i rapporti diplomatici tra Francia e Italia sono piuttosto complicati. Tensioni, telefonate, apparenti rappacificazioni. Ora, sul tema, è intervenuto Gilles Kepel, inviato speciale del presidente francese Emmanuel Macron per il Medio Oriente e il Mediterraneo, secondo il quale, nell’accoglienza ai profughi, “Roma è in prima linea e Parigi subito dietro”.

Kepel: “Sul caso Ocean Viking ci sono stati interessi elettorali da ambo le parti”

Kepel è stato interpellato a margine dei lavori del forum Aspen Italia-Francia a Palazzo Farnese, sede dell'ambasciata francese a Roma. “Un ex ministro dell'Interno italiano, Marco Minniti, aveva pagato i capi tribù libici per fermare i flussi di migranti”, ha detto Kepel all’Agi. “Penso che Francia e Italia dovranno fare per forza qualcosa di simile, negoziare in qualche modo. E mi sembra che si stia andando in questo senso. Perlomeno è la volontà di Macron, al netto del caso dell'Ocean Viking, nel quale vi sono stati interessi elettorali da entrambe le parti, Roma e Parigi”. Con una differenza che lo stesso diplomatico ha riconosciuto. “I flussi migratori richiedono un'azione più forte. Con l’Ocean Viking le cose sono sfuggite di mano, ma la verità è che l'Italia è in prima linea e la Francia sta subito dietro”.

Italia e Francia divise su Libia e Turchia, ma sui migranti “serve cooperazione”

“Bisogna quindi regolare i flussi, anche se non possiamo impedire ad alcune persone di venire qui”, ha continuato lo studioso, che insegna all’istituto parigino di Sciences Po. “Italia e Francia che affrontano le sfide insieme non dovrebbe essere una novità, ma lo è soprattutto se consideriamo quanto accaduto recentemente in Libia, oppure per quanto riguarda la Turchia, sulla quale non c'è una presa di posizione comune, in particolare per interessi commerciali a breve termine”, ha proseguito Kepel, sottolineando che “occorre un maggior coordinamento” e osservando che “la Francia era molto isolata in passato, ma oggi le cose sono abbastanza cambiate. Io abito a Mentone, a due passi dalla frontiera con l'Italia, e ogni giorno ci sono 100 persone che passano, quindi è evidente che bisogna fare qualcosa”.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x