25 Gennaio 2023
Fonte Twitter: Visegrad24
E' stato approvato l'invio di un consistente numero dei carri armati americani Abrams a Kiev. La decisione sarebbe frutto di un accordo in base al quale Berlino si impegnerebbe a fornire un numero inferiore dei Leopard 2 e ad autorizzare alla consegna altri Paesi utilizzatori.
Berlino ha sempre subordinato il suo eventuale "sì" all'invio dei Leopard, alla spedizione dei tank americani. La fornitura eliminerebbe un alibi e intanto Kiev otterrebbe un mezzo più preciso nel tiro rispetto alle macchine che ha ora in dotazione. La decisione farebbe parte di un più ampio accordo diplomatico con la Germania, in base al quale Berlino si impegnerebbe a fornire un numero inferiore dei propri carri armati Leopard 2 e ad autorizzarne la consegna a Kiev da parte di altri Paesi in possesso dell'arma.
Gli Stati Uniti stanno così finalizzando i piani per inviare circa 30 carri armati Abrams in Ucraina. La conferma arriva dall'annuncio dell'amministrazione Biden, contraria però all'idea del Pentagono. I tempi intorno alla consegna effettiva dei carri armati non sono ancora chiari e normalmente ci vogliono diversi mesi per addestrare le truppe a utilizzare questi corazzati ad altissima tecnologia in modo efficace. Secondo le fonti, gli Stati Uniti invieranno a Kiev anche un piccolo numero di veicoli di recupero, ovvero quei veicoli cingolati utilizzati per assistere nella riparazione dei carri armati sul campo di battaglia o, ancora, per effettuare la loro rimozione dal campo di battaglia.
Sembra dunque che si stia sciogliendo quel "blocco diplomatico" che fino adesso aveva impedito all'occidente di fornire questo genere di armamenti all'Ucraina. I funzionari tedeschi avevano infatti dichiarato apertamente che avrebbero inviato i loro carri armati solo se gli Stati Uniti avessero inviato il carro armato M-1 Abrams. E così è stato.
L'Ucraina sostiene che i carri armati occidentali, pesantemente corazzati e tecnologicamente superiori a quelli ora in dotazione, garantirebbero alle sue truppe maggiore mobilità e protezione in vista di una ripresa delle offensive, dopo la fase attuale di stallo, prevista in primavera.
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