13 Gennaio 2023
L’ultimo è stato Keenan Anderson, ucciso dagli agenti col taser a Los Angeles. Gli afroamericani vittime della polizia Usa dal 2020 al 2022, però, sono molti di più. In due anni, vale a dire da quel 25 maggio 2022, quando le forze dell’ordine uccisero George Floyd a Minneapolis, sono stati diversi i casi di uomini di colore deceduti in seguito all’intervento della polizia americana. Anche per uno scambio di persona.
Floyd, dicevamo. La morte seguì al suo arresto da parte di quattro agenti di polizia intervenuti in seguito alla chiamata di un negoziante. L’agente Derek Chauvin tenne immobilizzato Floyd tenendo per nove minuti il suo ginocchio sul collo sino a quando perse conoscenza. All'arrivo dei paramedici, Floyd venne condotto all'Hennepin County Medical Center, dove venne dichiarato morto. Proprio nel giorno del verdetto di condanna nel processo contro Chauvin, il 21 aprile 2021, altre due persone furono uccise dalla polizia negli Stati Uniti: una 15enne in Ohio e un 40enne in North Carolina. La prima, Makiyah Bryant, venne raggiunta da diversi colpi mentre brandiva un coltello e si accasciò al suolo ancora viva mentre l'uomo in divisa continuava a tenerle puntata contro la pistola. La corsa in ospedale rivelò inutile. Nel secondo caso a perdere la vita fu Andrew Brown, padre di dieci figli, ferito mortalmente da un agente che stava notificando un mandato di perquisizione a Elizabeth City.
Particolarmente emblematica, sull’efficienza e sulla violenza della polizia statunitense, la storia di Amir Locke, 22 anni. Nel febbraio del 2022 il giovane stava guardando la televisione e non era l’obiettivo dell'assalto che i poliziotti avevano messo in atto. Gli agenti stavano cercando il presunto autore di un omicidio. In un video si vedevano i poliziotti entrare in un appartamento e andare incontro a una persona che, avvolta dalla coperta fino alla testa, stava guardando la televisione seduta sul divano. Appena il ragazzo aveva provato ad alzarsi era spuntata la canna di una pistola: gli agenti sparano tre colpi, due al torace e uno al polso. Secondo quanto emerso in un secondo momento, non era lui l’obiettivo del blitz.
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