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Meloni a Baghdad, gaffe durante il colloquio con Sudani: esposta bandiera irlandese e non quella italiana

Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio italiano, visita anche Baghdad nel suo viaggio in Iraq per gli auguri ai soldati italiani. Alle sue spalle nell'incontro con il premier iracheno Mohamed Shia al Sudani, però, vengono esposte delle bandiere dell'Irlanda

23 Dicembre 2022

Meloni a Baghdad, gaffe durante il colloquio con Sudani: esposta bandiera irlandese e non quella italiana

Fonte: Twitter @derJamesJackson

Gaffe aBaghdad: Meloni in visita diplomatica a Baghdad incontra il capo di Stato Abdul Latif Rashid e il primo ministro Mohamed Shia al Sudani, ma nel colloquio con quest'ultimo sono esposte delle bandiere irlandesi

Gaffe in Iraq: bandiera irlandese per Meloni a Baghdad

La premier Giorgia Meloni ieri ha annunciato la visita per gli auguri natalizi agli oltre mille militari italiani stanziati in Iraq. Nella giornata di oggi li ha incontrati ad Erbil, base italiana, e a Baghdad. Nella capitale è stata ricevuta ufficialmente dal primo ministro Mohamed Shia al Sudani.

Durante la celebrazione ufficiale, però, non è sfuggito ad alcuni giornalisti che, benché il protocollo di esposizione delle bandiere dei due Stati sia stato rispettato, lo staff ha esposto la bandiera sbagliata. Alle spalle dei due capi di Governo, infatti, c'è una la bandiera dell'Irlanda al posto di quella dell'Italia: la striscia che dovrebbe essere rossa è, in realtà, arancione

L'ambasciata italiana in Iraq smentisce su Twitter che vi sia stato un errore di imbandieramento: "era solo un effetto ottico".

Meloni incontra Sudani a Baghdad

Nonostante la gaffe, il colloquio è proseguito tranquillante. Dopo aver incontrato il primo ministro Mohamed Shia al Sudani, è stata ricevuta dal capo di Stato Abdul Latif Rashid e dal presidente del Parlamento Muhammad al Halbousi

L' agenzia di stampa irachena "Shafaq News" riporta che i colloqui sono stati sereni e la premier ritenga che un Iraq forte sia fondamentale per la stabilità del Medio Oriente. Continua così:"Il fatto che il governo iracheno consideri il 25 dicembre come una festa ufficiale è un segno di rispetto per la comunità cristiana. Lo considero un importante segnale di grande rispetto della libertà religiosa e di rispetto per i cristiani presenti nel paese. Ringrazio sentitamente al Sudani per questa scelta".

 

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