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Price cap petrolio russo, Mosca valuta prezzo minimo per le vendite internazionali del greggio in risposta all'Ue

Putin passa al contrattacco e risponde al tetto massimo dei Paesi del G7 (60 dollari)

06 Dicembre 2022

Price cap petrolio russo, Mosca valuta prezzo minimo per le vendite internazionali del greggio in risposta all'Ue

Mosca sta pensando di passare al contrattacco e  fissare un prezzo minimo per le vendite internazionali di petrolio, in risposta al tetto imposto dai Paesi del G7. L'indiscrezione è riportata da Bloomberg che cita due funzionari a conoscenza del piano. Nella mente di Putin c'è la possibilità di imporre un prezzo fisso per i barili russi, o al massimo di stabilire sconti massimi rispetto ai parametri internazionali a cui possono essere venduti, in quella che potrebbe essere a tutti gli effetti, una risposta decisa all'Ue che ha varato per il prezzo massimo di 60 dollari dopo interminabili mesi di contrattazione che hanno visto Cina, India e Pakistan sfilarsi.

Price cap petrolio russo, Mosca valuta prezzo minimo per vendite internazionali

Il tetto al prezzo deciso dal G7 sul petrolio russo trasportato via mare è entrato in vigore ieri, nell'ambito degli sforzi dell'Occidente di limitare la capacità di Mosca di finanziare la guerra in Ucraina. Il prezzo varato è di 60 dollari al barile, tuttavia, la Russia ha detto che non rispetterà la misura anche a costo di dover tagliare la produzione. A conferma di ciò, ci sono le misure che sta pensando il Cremlino per rispondere.

Nelle ultime ore per quanto riguarda invece l'embargo, la Russia ha spiegato come non subirà troppo i danni di questa sanzione,  in quanto continuerà a vendere i paesi partner a condizione di mercato, anche a costo di ridurre la sua stessa produzione. Tra le ipotesi la creazione di una vera e propria flotta fantasma, capace di trasportare il petrolio in navi più grandi mischiandolo con un greggio dalle caratteristiche simili ma non esattamente quello russo.

Le preoccupazioni della Russia, comunque, sono minime. Come confermato dal vice primo ministro russo Alexander Novak: "Venderemo petrolio e prodotti petroliferi solo a quei Paesi che lavoreranno con noi alle condizioni di mercato, anche se dovessimo ridurre un po' la produzione".

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