Embargo al petrolio russo, Mosca aggirerà le sanzioni "con una flotta fantasma di 100 navi e una miscela di greggio"
La Russia ha già preventivamente lavorato alla strategia per aggirare l'embargo del petrolio: oltre a rivendere il greggio a paesi diversi, avrebbe una flotta di 100 petroliere e la possibilità di miscelare il greggio estero con il petrolio di Mosca così da reintrodurlo nell'UE
Da ieri l'Unione Europea ha reso ufficiale l'embargo al petrolio russo trasportato su nave. Ma laRussiaha detto che avrebbe preso delle contromisure e oggi infatti, ribadisce che Mosca non subirà troppo i danni di questa sanzione, in quanto continuerà a vendere i paesi partner a condizione di mercato, anche a costo di ridurre la sua stessa produzione. Ma ci sarebbe anche un'altra importante verità: il Cremlinoha speso 16,2 miliardi di dollari per l'acquisto di nuove superpetroliere e navi cisterna, oltre a "riesumare", si fa per dire, 100 vecchie petroliere, capaci di trasportare in tutto 1 milione e 700 mila barili di petrolio. Mosca è inoltre pronta ad aggirare le sanzioni europee, americane, canadesi e australiane tagliando la produzione di petrolio che verrebbe stinato alla Cina. In ultima analisi ci sarebbe l'escamotage per aggirare la legge internazionale: miscelare il petrolio acquistato da paesi stranieri con quello russo, basta aggiungere il 49% di petrolio prodotto da mosca per poter rivendere il tutto all'Unione Europea.
Embargo al petrolio russo, l'escamotage usato da Mosca per rivendere in UE
Iltaglio alla produzione dei barili di petrolioinfatti incederebbe sul prezzo, e questa è una prima strategia, ma poi c'è la seconda: vale a dire la creazione di una vera e propriaflotta fantasmacapace di aggirare le sanzioni. Si tratta di un escamotage descritto dalWall Street Journalche stabilisce come laRussiasia capace quindi di trasportare il petrolio in nave più grandi mischiandolo con un petrolio dalle caratteristiche simili ma non esattamente quello russo. Una sorta di miscela in barili che hanno però una certificazione differente. Infatti la legge prevede che per essere considerato petrolio russo questo deve provenire per il 51% da aziende russe. Ma secondo l'International Energy Forum, l'embargo europeo al petrolio russo potrà causare l'erogazione di 3 milioni di barili di petrolio in meno ogni giorno, per i paesi dell'Unione Europea, con conseguente aumento di prezzo e relativa inflazione. Il taglio dei tre milioni di barili, uniti al taglio dei due milioni dibarilli Opecdecisi il 5 e 6 ottobre 2022, potrebbe portare ad un'impennata dei prezzi notevole, soprattutto adesso che laCinaha allentato le restrizioni per il Covid 19 e la vita nel paese del dragone torna alla normalità.
Embargo al petrolio russo, quello UE non è il primo (e non fa paura a Mosca)
L'embargo europeo si aggiunge a quello deciso a primavera da Usa, Canada, Gran Bretagna e Australia e secondo alcuni broker, Mosca avrebbe già messo in piedi una flotta di 100 vecchie petroliere in modo da aggirare le restrizioni. Queste porterebbero il petrolio russo al di fuori della federazione è sicuramente al di fuori dell'Unione Europea visto che Mosca ha già annunciato di aver trovato nuovi compratori.
Tuttavia i broker sono convinti che la flotta ombra ridurrà l'impatto delle sanzioni, sia di quelle applicate dall'Europa e sia quelle applicate dagli USA, Canada e Gran Bretagna oltre che l'Australia. È pronto a scommetterci proprioCraig Kennedy, esperto di petrolio russo delDavis Center di Harvard, che ha dichiarato al financial Times come la Russia negli ultimi mesi abbia venduto molto grezzo ad acquirenti anonimi, sintomo che il fenomeno dell'arbitraggio è già in essere e che l'Unione Europea ne sta già pagando il prezzo. Infatti anche l'Unione Europea è convinta che parte del petrolio russo potrebbe comunque entrare nell'UE se acquistato da Paesi terzi, nonostante ciò, il problema dell'embargo è proprio che è rivolto esclusivamente al petrolio russo.
Embargo al petrolio russo, la flotta di 100 navi fantasma
Ma la flotta ombra da 100 navi non è l'unica messa in campo dalla Russia che pare che è abbia acquistato anche 29 super-petroliere nel 2022 attraverso alcuni operatori legati a Mosca. Inoltre potrebbe anche avere acquistato 31 Suezmax, navi cisterna in grado di trasportare un milione di barili e 49 petroliere Aframax che possono trasportare 700.000 barili. Secondo l'analista Anoop Syngh, il capo della ricerca sulle petroliere di Braemar, Andrei Costin, capo della Banca di stato russa Vtb, lo scorso ottobre ha affermato che il paese avrebbe dovuto spendere 16,2 miliardi di dollari per l'espansione della flotta di navi cisterna. Parimenti, anche Alexander Novak, primo Ministro russo ha spiegato nel marzo scorso che il paese avrebbe costruito già le proprie catene di approvvigionamento nel greggio.
Ci si domanda dunque In che modo agirà laRussia, secondo ilFinancial Times, l'Unione Europea ha una sola speranza: che laRussianon venda il proprio petrolio ad un prezzo inferiore rispetto al mercato globale. L'embargo, in pratica, ha creato due piste di mercato che si prestano molto bene ad unarbitraggio. Sono due piazze di mercato completamente diverse,quella russa è alienatarispetto a quella praticata dai paesi del mondo occidentale.
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