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Guerra in Ucraina, vertici dei servizi segreti russi e americani si incontrano in Turchia per discutere dell'atomica (e di pace?)

I vertici dei servizi segreti russi e americani stanno discutendo a Istanbul sulle sorti della guerra: ma perché proprio in Turchia il giorno dopo l'attentato? E di cosa si discute?

14 Novembre 2022

Ucraina-Russia, Cremlino: "Pronti per trattativa di pace, delegazione in Bielorussia"

Fonte: Facebook

Mentre Lavrov si affretta a smentire le notizie riguardanti un suo presunto problema cardiaco per cui sarebbe stato ricoverato  a Bali dove in realtà incontrerà anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, forte di aver conquistato il Senato nelle elezioni USA MidTerm 2022,  un altro incontro di primaria importanza si sta tenendo in Turchia: quello tra i vertici dei servizi segreti americani, quelli russi e quelli ucraini. Il paese è statorecentementelo scenario di un attentato che ha visto l'arresto di Ahlam Albashir, sedicente membro del Pkk, il partito di lavoratori che preme per l'indipendenza del Kurdistan e che è considerato da Erdogan un gruppo terroristico, ma il partito smentisce sia il suo coinvolgimento nell'attentato, sia l'appartenenza della giovane siriana al partito dei lavoratori. E quindi perchè gli 007 di tre paesi si sono incontrati proprio in Turchia?

Guerra in Ucraina, perché i vertici dei servizi segreti russi e americani si sono incontrati in Turchia?

Proprio in riferimento all'attentato, il vice ministro degli esteri turco ha dichiarato che la colpa è indubbiamente dell'Europa e degli americani, vale a dire di coloro che hanno la maggioranza all'interno dei vertici della NATO e che avevano dichiarato di cedere i leader del Pkk curdo, partito di lavoratori che nella regione del Kurdistan rivendicano autonomia verso il governo di Istanbul tanto da aver generato una guerra civile ormai da decenni. Il governo centrale ritiene che i leader politici del Pkk siano dei veri e propri terroristi e che quello sia un partito sovversivo.
Quindi il leader dei servizi segreti americani, russi e ucraini si sono incontrati in Turchia non a caso. La cessione delle teste dei curdi che pure ebbero un ruolo centrale durante la guerra ai gruppi armati che hanno popolato la città di Aleppo e il resto della Siria invasa dalla Jihad islamica e dei gruppi terroristi come l'Isis e Al Nusra.
E quindi la notizia di oggi dell'incontro tra William Burns, capo della Cia, con il collega russo che avrebbe deciso di dare un monito sull'uso del nucleare e dell'atomica, cercando di distogliere l'attenzione su questa strategia d'azione sul campo di battaglia.
A renderlo noto è stato un portavoce della Casa Bianca: "Siamo stati molto aperti sul fatto che abbiamo canali per comunicare con la Russia sulla gestione del rischio, in particolare del rischio nucleare e dei rischi per la stabilità strategica - ha detto alla Cnn un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca - Nell’ambito di questo impegno, Bill Burns si trova oggi ad Ankara per incontrare il suo omologo dell’intelligence russa".
Il portavoce ha poi tenuto a chiarire che il diretto della Cia "non discuterà della soluzione della guerra in Ucraina. Sta trasmettendo un messaggio sulle conseguenze dell’uso di armi nucleari da parte della Russia e sui rischi di escalation per la stabilità strategica. Inoltre, solleverà il caso dei cittadini statunitensi detenuti ingiustamente".

Biden-Xi: ”No a uso o minaccia uso armi nucleari”

Anche durante il vertice del G20 a Bali, Xi Jinping e Joe Biden hanno parlato del tema della guerra in Ucraina, sollevando la questione sulle irresponsabili minacce russe sull'uso del nucleare. Joe Biden ha inteso anche sottolineare come una guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta e "non potrà mai essere vinta".
Mentre l'America discute di ciò però Zelensky a Kherson inneggia alla fine della guerra. In effetti la resa di cherson è stata una scelta presa da qualche vertice dei servizi segreti e dei militari russi ma non condivisa da tutti i vertici del Cremlino. Evidentemente una pace di russi che sta tentando di evitare le escalation militare, avrà deciso di cogliere l'offerta della nato per bocca di James Stoltenberg, il segretario generale che aveva dichiarato come prendere Kherson potesse essere un valido punto di partenza per i negoziati. Oggi lo stesso segretario generale della NATO ha però ribadito che sui negoziati decide Kiev.

Stoltenberg (Nato): "Su negoziati decide Kiev"

Sta all’Ucraina decidere su eventuali negoziati di pace. A sottolinearlo è stato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “Stanno pagando il prezzo più alto in termini di vite umane e di danni al paese”, ha affermato. “Quindi sta all’Ucraina decidere i termini accettabili. A noi il compito di sostenerli e aumentare le possibilità di un risultato accettabile”.
Eppure, come abbiamo detto e come ha pubblicato già Il Giornale d'Italia, il segretario generale della Nato che ufficialmente non è coinvolta direttamente nel conflitto, anche se Mosca accusa l'Occidente del suo coinvolgimento indiretto tramite l'utilizzo di addestratori e di satelliti utili a coordinare le mosse di guerra, aveva consigliato di prendere Kherson e cominciare le trattative. Kherson dunque è la città del negoziato, quella che l'Ucraina non avrebbe voluto perdere nè con una pace e nè con una guerra. La città che non deve essere oggetto di trattive militari e politiche.
I vertici militari stanno negoziando in Turchia, il giorno dopo un attentato ufficialmente attribuito ai curdi. Forse la Nato sta cedendo i leader del Pkk così come fu promesso ad Erdogan durante il vertice nato del 30 giugno? Questa verità emergerà e non passerà molto affinché il quadro internazionale di guerra diventi più chiaro. Ma intanto Zelensky osanna: Kherson libera è l'inizio della fine della guerra.

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