11 Settembre 2022
Fonte: profilo Twitter di Christian Lindner
La Germania ha sette di gas. E per ottenerlo, dopo la progressiva rinuncia ai rifornimenti della Russia, è disposta a rivedere il divieto sul fracking (la pratica per la la fratturazione idraulica del gas di scisto) in vigore dal 2017. Ad annunciare il possibile dietrofront energetico è stato il ministro delle Finanze, Christian Lindner, che dal fronte del Partito liberale democratico ha sottolineato come non sia il momento di “fare gli schizzinosi”. Anzi. “Ciò che è fattibile dev’essere fatto: tutte le centrali a carbone in riserva devono essere allacciate in rete, le capacità dell’energia nucleare in Germania assicurata fino al 2024, ed anche accessibili i giacimenti domestici di petrolio e gas nel Mare del Nord e sulla terraferma”.
I liberali tedeschi chiedono la riammissione del fracking da giugno. Sinora, però, il cancelliere Olaf Scholz non ha ceduto alle loro insistenze. Lindner, però, è tornato all’attacco. “Il governo federale e la Bce devono lavorare fianco a fianco: se uno alza i tassi di interesse, l’altro non può aumentare la spesa pubblica”, ha spiegato il ministro ad Ard, il principale gruppo radiotelevisivo pubblico della Germania. “Dobbiamo lavorare sempre di più in modo mirato. Le persone che sono veramente preoccupate per il finanziamento della propria vita saranno quindi sollevate e abbiamo bisogno di aiuti economici mirati”. Sin qui la premessa generale. Poi il responsabile tedesco delle Finanza è entrato nello specifico. “Non possiamo contare sul fatto che le consegne di gas a basso costo dalla Russia siano di nuovo disponibili. Quindi ora dobbiamo mettere al sicuro tutte le capacità. Ci consiglio di non essere troppo esigenti. Bisogna fare ciò che è responsabile”.
Alla domanda se fosse favorevole all’uso delle capacità di fracking per garantire la sicurezza energetica del Paese, Lindner è stato chiaro: “Dov’è responsabile. Non in ogni luogo, ma dove non c’è rischio per l’acqua potabile, dove non c’è rischio geologico, dovrebbe essere possibile”. La legge approvata dalle due camere parlamentari tedesche, con l’iter avviato nel 2016 e concluso nel 2017, distingueva tra fracking convenzionale e non convenzionale, vietando il secondo, salvo che per quattro perforazioni a fini scientifici. La Germania si sta attrezzando per importare direttamente gas liquido dall’estero con quattro terminal propri, ma non ha ancora rinunciato al divieto all’estrazione sul suo territorio. Almeno per il momento.
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