11 Agosto 2022
Attesa per la riunione d’emergenza di oggi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere la situazione della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzia, che Kiev e Mosca si accusano reciprocamente di aver bombardato. L’incontro, richiesto dalla Russia, dovrebbe tenersi questa sera alle 21 italiane. Ieri il gruppo dei Paesi più industrializzati del G7 ha accusato Mosca di «mettere in pericolo» la regione intorno a Zaporizhzhia e ha chiesto la restituzione dell’impianto all’Ucraina.
La centrale nucleare di Zaporizhzhia «è in funzione e non ci sono pericoli di radiazioni». Lo ha detto Vladimir Rogov, membro del consiglio principale dell’amministrazione regionale filorussa locale. «Ieri il sistema di difesa aerea ha respinto un attacco di missili e droni delle truppe ucraine alla città di Energodar e alla centrale nucleare», ha rivelato.
Sullo scacchiere ucraino si ripropone incombente il rischio nucleare. Un rischio che Mosca e Kiev si rimpallano a vicenda, mischiando propaganda bellica e allarme reale in una miscela altamente instabile, che torna a scatenare la preoccupazione dei massimi organismi internazionali. Russi e ucraini si accusano gli uni con gli altri di usare gli impianti nucleari come scudi per coprire le rispettive operazioni militari. Lo stesso Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), chiede da tre giorni a gran voce che un team di suoi esperti possa intervenire immediatamente sul campo per verificare la situazione. Al cuore del problema resta la centrale atomica di Energodar, nella regione centro-meridionale di Zaporizhzhia: un enorme complesso civile per la produzione d’energia che con i suoi sei reattori è il più potente d’Europa.
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