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Crisi di governo, Italia ed Europa: "Elezioni anticipate rafforzano fronte pro Putin"

La crisi di governo che sta interessando l'Italia potrebbe avere delle forti ripercussioni in Europa dove si sta cercando un fronte compatto anti-Putin. L'analisi del Nyt potrebbe convincere Draghi a restare?

15 Luglio 2022

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fonte: Instagram @leadervladimirputin

Tutti lo vogliono, tranne l'Italia. Mario Draghi è il personaggio politico più apprezzato all'estero: l'hanno voluto "i poteri forti", l'Europa, la Bce e pure gli altri capi di stato occidentali. Ha restituito al belpaese credibilità e rispetto all'estero: questa è l'unica cosa certa. Ma per quanto riguarda le misure in favore degli italiani, sia il MoVimento 5 stelle che altri partiti di destra, come Lega e Fratelli d'Italia hanno avuto troppo da dire e così l'Italia è arrivata alla crisi di governo e alla possibilità di elezioni anticipate. E cosa potrebbe accadere adesso all'Italia e all'Europa?

Cosa accadrà in Europa dopo le dimissioni di Draghi?

Se lo stanno chiedendo in tutto il mondo quanta ripercussione avrà la crisi di governo italiana nell'equilibrio europeo. Il New York Times ha pubblicato un articolo preoccupante in cui analizza proprio una situazione del genere: per gli americani in sostanza l'atteggiamento politico italiano è bipolare, caotico: "Si è passati dalla stabilità, al caos totale".

Questo è Draghi per l'occidente: "Una garanzia di stabilità". Ecco perché Goldman Sachs si aspettava che restasse fino al 2028, lanciando una proposta allo stesso Mario Draghi e all'Europa. Eppure il Parlamento non ha mai gradito l'atteggiamento del premier che, quasi quasi, bypassava le discussioni parlamentari per rapportarsi direttamente all'estero. Così è stato "per la questione delle armi in Ucraina e per la questione energetica".

Nyt: "Il pericolo è che si spacchi il fronte anti-Putin"

Eppure secondo il New York Times il pericolo è molto più grave della mera instabilità di un paese del Sud Europa: "La possibile uscita di Draghi" può aprire le porte "a forze che sono ben disposte nei confronti di Putin".

Lo dicono chiaro e tondo, lo scrivono sulle pagine di uno dei quotidiani più importanti d'America e di tutto il mondo. E ci sarebbe da dire: "E cosa c'è da temere? È la democrazia".

Il New York Times prosegue ingeneroso, parlando di "macchinazioni dietro le quinte, teatrini e crisi di governo inaspettata" che lasciano l'Italia in "uno stato di animazione sospesa oltre a creare uno stato di potenziale calamità per l'Europa che cerca un fronte unito contro l'aggressione della Russia in Ucraina e affronta un'ondata di infezioni covid e crisi energetica".

Prosegue elencando i benefici che Draghi ha apportato sia all'Italia che all'Europa e "di cui Draghi è convinto sostenitore, lotta per mantenere l’unità di fronte all’aggressione in Ucraina da parte del presidente russo Vladimir Putin".

Sta dunque cominciando il pressing da parte dei poteri forti e delle lobby estere su Mario Draghi: la necessità di tenere saldo il fronte pro-ucraina, potrebbe convincere l'ex presidente della Bce a restare e costituire un nuovo governo senza Movimento 5 stelle? Chi lo conosce direbbe di no, ormai ha detto quel che ha detto e andrà via, ma mercoledì si scopriranno i giochi.

di Maria Melania Barone

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