29 Giugno 2022
Jens Stoltenberg (fonte: Nato.int)
Ieri Erdogan, presidente della Turchia, ha tolto il veto all'entrata nella NATO di Svezia e Finlandia. È stato lui a impedire l'entrata dei due paesi Nord europei all'interno dell'Alleanza Nato, un entrata che è palesemente una provocazione contro mosca che non ha nessuna intenzione di attaccare altri paesi al di fuori dell' Ucraina. Ma la sindrome di accerchiamento di cui la Russia, anche a giusta ragione, soffre porterebbe, nell'ottica occidentale, il Cremlino di fronte ad un bivio o l'inasprimento del conflitto oppure l'ipotesi di trattativa.
Cosa ha spinto Erdogan a cambiare idea? Di sicuro quello che separava Erdogan dagli Stati Uniti e dall'occidente era l'appoggio occidentale alle comunità curde che, da sempre, si sono battute anche nei territori siriani infliggendo dei gravi colpi all'Isis. L'obiettivo di abbattere l'Isis nei territori siriani videro gli Uniti Stati Uniti, kurdi, russi ed europei. I curdi intendevano prestare il loro valore per vedersi riconosciuta la regione del Kurdistan, una regione interessata da un conflitto armato è capeggiata dal PKK, il partito dei lavoratori che chiede l'indipendenza della regione dalla Turchia.
Si tratta di un disordine che va avanti dal 1978 con la fondazione dell'omonimo partito che immediatamente arriva indicato l'indipendenza del kurdistan dalla regione turca. Il sentimento di questa regione è esattamente quello che prova l'Ucraina nei confronti della Russia, la percezione di "essere una colonia", così come sottolineato dal Presidente ucraino Zelensky all'Onu proprio oggi, quando ha chiesto l'estromissione della Russia come membro dell'ONU. Secondo Zelensky la Russia gode ancora dei privilegi che hanno i paesi facenti parte dell'organizzazione Nazioni Unite, e questo inaccettabile data la sua aggressione che ha un carattere colonialistico verso l'Ucraina.
Quello che importa oggi è che Erdogan ha detto sí all'entrata di Finlandia e Svezia, possiamo dunque aspettarci che la Nato tradisca il valore di una popolazione che ha richiesto l'indipendenza offrendo lotte corpo a corpo con le milizie dell'Isis? Ricordiamo infatti che i curdi hanno combattuto con povere armi, fucili e armi da fuoco di basso calibro lottando principalmente grazie al proprio coraggio. Sono stati determinanti per fare arretrare le milizie dell'Isis dal territorio siriano. Anche i russi sono intervenuti dall'alto aiutando la popolazione a respingere l'invasore, la nato in quell'occasione ha fornito supporto alla popolazione turca e tutti insieme hanno cooperato per un obiettivo comune.
La nato può avere davvero questo coraggio? Può giocare la propria credibilità di fronte al mondo intero col solo e unico obiettivo di far arrabbiare il Cremlino?
di Maria Melania Barone
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