23 Maggio 2022
Joe Biden (fonte: fisco24_info)
Per Biden Taiwan vale più dell'Ucraina: "Pronti a intervenire se Cina attacca". Direttamente dal Giappone, il presidente degli Stati Uniti lancia uno dei moniti più importanti degli ultimi mesi. Per una volta, però, l'avvertimento non riguarda la guerra in Ucraina, ma un potenziale conflitto strategicamente molto più importante per gli americani: quello che riguarderebbe Taiwan. L'isola del Pacifico che "guarda" la Cina dal mare, a soli 120 chilometri di distanza, è fondamentale per il predominio in Asia. Per questo Pechino punta presto o tardi ad impadronirsene, anche con la forza se necessario, imitando l'operazione portata avanti dalla Russia in Ucraina. Questa volta tuttavia c'è una differenza essenziale: Washington sarebbe pronta ad intervenire militarmente in maniera diretta, non limitando alla semplice fornitura di armi. Almeno stando alle parole di Biden.
Anche il contesto da cui parla il presidente statunitense è significativo: Biden parla al mondo dal Giappone, in conferenza congiunta col premier nipponico Fumio Kishida. Per il democratico si tratta del primo viaggio in Asia dall'inizio della presidenza, nel 2021. La missione diplomatica è iniziata venerdì scorso, 20 maggio, e si concluderà domani, martedì 24 maggio. Prima di Tokyo, il leader americano è stato in visita anche a Seoul dove ha incontrato il presidente appena eletto Yoon Seok-youl.
È la domanda di una giornalista a suggerire la risposta destinata a fare notizia per settimane. Alla domanda se Washington sarebbe disposta a farsi coinvolgere direttamente in un conflitto a Taiwan, Biden risponde così: "Sì, abbiamo preso questo impegno. Se non la facessimo, e se non faremo pagare un prezzo salato a Putin per le sue azioni, che messaggio manderemmo al mondo intero?".
Si capisce dunque che ormai nella visione americana lo scenario asiatico e indo-pacifico è più importante di quello europeo e il differente approccio sta tutto nella strategia usata a Kiev e quella eventualmente dispiegata nello Stato insulare. L'avvertimento alla Cina è arrivato forte e chiaro e ora c'è da attendersi la pronta risposta di Pechino, che non ha mai tollerato interferenze in quelle che considera questioni interne.
L'altra dichiarazione essenziale arriva invece dal giapponese Kishida, che ha rivelato come Biden gli abbia assicurato la disponibilità americana all'ingresso del Giappone nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu come membro permanente. Una svolta non da poco, visto che i membri permanenti sono stati da sempre cinque: Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna. Lo scenario che si prospetta sarebbe quello del quick fix, ossia di un allargamento a Tokyo e anche Berlino, ipotesi che però l'Italia non ha mai gradito perché sarebbe l'unico Paese europeo di rango a restare fuori.
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