15 Aprile 2022
Joe Biden (fonte foto Lapresse)
La Casa Bianca smentisce Joe Biden: "Nessuna visita a Kiev". Prima assoluta nella storia degli Stati Uniti: un portavoce della Casa Bianca smentisce...il suo presidente. Capita anche questo a Washington con Joe Biden presidente. Ed è solo l'ultima gaffe o incidente verbale collezionato dal presidente democratico da quando è iniziata la guerra in Ucraina lo scorso 24 febbraio. Succede tutto nel giro di poche ore. Prima Biden, a domanda di un giornalista se avesse intenzione di recarsi a Kiev, la capitale dell'Ucraina, per incontrare Volodymyr Zelensky, risponde di sì, senza alcun tentennamento. Poi la sua portavoce, Jen Psaki, corregge il tiro e dichiara alla stampa: "No, non manderemo il presidente in Ucraina". Un cortocircuito comunicativo senza precedenti.
Un errore grave per un politico navigato come Biden, da decenni ormai sulla scena pubblica. Tanto più se il passo in avanti su cui si ritratta riguarda un conflitto e sei l'uomo più potente della Terra, vale a dire il presidente americano. Per ora non sono arrivati commenti dalla parte ucraina, ma di certo nei dintorni di Kiev questa notizia non sarà stata accolta benissimo, anche se gli Stati Uniti restano il principale alleato politico e militare del Paese.
Zelensky dovrà accontentarsi, stando alle indiscrezioni, di un altro rappresentante del governo americano: molto probabilmente Antony Blinken, il segretario di Stato, o in alternativa il segretario della Difesa Lloyd Austin. Sono già stati sul suolo ucraino, invece, due parlamentari repubblicani, il senatore Steve Daines e la deputata Victoria Spartz: i due rappresentanti sono stati nella capitale e a Bucha.
In nemmeno due mesi non è il primo scivolone per Biden: in almeno altri due casi le sue dichiarazioni si sono fatte notare. Non si tratta di frasi poi ritrattate ma di giudizi incauti, entrambi sulla Russia: prima quando ha definito il capo del Cremlino Vladimir Putin "un macellaio", poi quando ha definito la guerra in Ucraina "un genocidio". Parole che hanno stupito e lasciato perplessi in molti.
A cominciare dal presidente francese Emmanuel Macron, che per due volte ha dovuto metterci una pezza prendendo le distanze da queste esternazioni ed esprimendo pareri più stemperati. Ma oltre alla Francia, nessun altro grande paese europeo si è allineato con convinzione alla linea intransigente di Biden, che a tratti è sembrato più un ucraino sotto i bombardamenti che non il presidente americano.
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