04 Aprile 2022
Il patriarca russo Kirill torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa difendendo il conflitto in una celebrazione con le forze armate: "Siamo un Paese che ama la pace e non abbiamo alcun desiderio di guerra o di fare qualcosa che potrebbe danneggiare gli altri. Ma amiamo la nostra Patria e saremo pronti a difenderla nel modo in cui solo i russi possono difendere il loro Paese".
Il leader della Chiesa ortodossa russa continua: "La maggior parte dei Paesi del mondo è ora sotto l'influenza colossale di una forza, che oggi, purtroppo, si oppone alla forza del nostro popolo. Allora dobbiamo essere anche molto forti. Quando dico "noi", intendo, in primis, le forze armate ma non solo. Tutto il nostro popolo oggi deve svegliarsi, capire che è giunto un tempo speciale, da cui può dipendere il destino storico del nostro popolo". Il Patriarca di Mosca Kirill presiedendo ieri domenica 3 aprile, la Divina Liturgia nella nuova Cattedrale della Resurrezione ribadisce dunque l'idea di una guerra giusta.
Già nei mesi scorsi Kirill si è sostenuto con l'iniziativa di Vladimir Putin, dichiarando: ""Stiamo parlando di qualcosa di molto più importante della politica. Parliamo della salvezza umana.. siamo entrati in una guerra che non ha significato fisico ma metafisico".
A proposito di Kirill, quello che dice è tutto l’opposto di ciò che afferma costantemente Papa Bergoglio ogni qualvolta parla della guerra. "Ogni guerra nasce da un’ingiustizia. Perché c’è lo schema di guerra. Per investire per comprare armi. Dicono: ma ne abbiamo bisogno per difenderci. Quando è finita la Seconda guerra mondiale tutti hanno respirato il "mai la guerra". È cominciata un’ondata di lavoro per la pace anche con la buona volontà di non distribuire le armi, le armi atomiche dopo Hiroshima e Nagasaki".
Proprio il Papa prima di volare a Malta in pellegrinaggio ha riferito ai giornalisti di essere disposto ad andare a Kiev. Le diplomazie sono al lavoro per organizzare un vertice Pontefice-Patriarca entro l’estate, forse in Medio Oriente. La distanza di vedute non frena gli emissari diplomatici d’Oltretevere e di Mosca che stanno organizzando l’incontro tra il Vescovo di Roma e il Patriarca, come ha confermato lo stesso Francesco: "Si ragiona su un incontro con il patriarca Kirill, si sta lavorando a questo, si sta pensando al Medio Oriente come luogo".
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