30 Marzo 2022
Roman Abramovich (Fonte Twitter @CalcioFinanza)
Nuovi dettagli sull'avvelenamento subito da Roman Abramovich agli inizi di marzo. Per gli esperti sarebbe la cloropicrina la sostanza che ha provocato malore all'oligarca, ieri martedì 29 marzo, presente di nuovo al tavolo delle trattative ad Istanbul. Per il Daily Mail che ha ricostruito la situazione, Abramovich in quei momenti avrebbe temuto di perdere la vita al punto di chiedere all'esperto che lo stava visitando se stesse rischiando di morire. Per il Wall Street Journal "opera di 007 russi, che volevano far saltare all'aria i negoziati".
Abramovich preso dal panico avrebbe chiesto ai medici che lo assistevano: "Stiamo morendo?". Dopo la fuga di notizie sull'avvelenamento e sui sintomi si è scatenata la "caccia alla sostanza" per capire quale fosse quella che nonostante lo spavento lo abbia tenuto comunque in vita. Fonti non ufficiali riferiscono di sintomi avvenuti qualche ora dopo l'incrosto con due mediatori ucraini uno dei quali Rustem Umerov.
L'oligarca, in quei momenti, avrebbe provato una sensazione di soffocamento e a una lacrimazione continua seguita poi da una temporanea cecità. Sintomi debilitanti scomparsi successivamente, solo con il passare dei giorni. Il giornalista investigativo Christo Grozev, ha condotto approfondimenti sull'incidente riportando il parere di alcuni esperti secondo i quali la sostanza chimica utilizzata sarebbe stata la cloropicrina, usata in agricoltura come fumigante del suolo e vietata per uso militare. Anche Bellingcat rilancia questa ipotesi: "Abbiamo le prove, usata la cloropicrina".
Non solo cloropicrina però. L'esperto Carlo Locatelli, responsabile Centro antiveleni e Centro nazionale di informazione tossicologica dell'Irccs Maugeri di Pavia, non esclude sia stato un mix di veleno. Prende piede anche il "Novichok", termine che descrive una classe di agenti nervini prodotti nell'Unione Sovietica tra il 1970 e il 1993. Un composto che sarebbe stato utilizzato per avvelenare Alexei Navalny, e l'ex spia russa Sergei Skripal.
La cloropicrina (nitrocloroformio) è una sostanza che può essere rilasciata nell'aria con spruzzi di liquidi o può contaminare l'acqua e il cibo. Abramovich al tavolo coi due ucraini era accompagnata proprio da acqua e cioccolato, quindi non si esclude il mixaggio. I suoi vapori attaccano fortemente le mucose degli occhi e degli organi respiratori, producendo anche irritazione dello stomaco e il vomito. Può risultare letale solo se assunta in grandi quantità, ma quello dei russi pareva "solo" un avvertimento" piuttosto che un tentativo di far fuori una figura importante del loro paese. La cloropicrina emette un odore marcato che difficilmente si riesce a nascondere, se non con modifiche chimiche all'agente stesso.
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