21 Marzo 2022
La conquista totale dell'Ucraina sarebbe ormai sempre più complicata. La macchina da guerra russa starebbe infatti incontrando più difficoltà di quante non se ne aspettasse il Cremlino e ora Vladimir Putin (che per ora dice no a un incontro col presidente ucraino Zelensky) sta riconsiderando i suoi piani. Tanto che lo zar starebbe riconsiderando obiettivi e progetti per l'azione militare avanzata da Mosca in territorio ucraino con la transizione verso un piano di riserva vista l'impossibilità alla conquista totale.
Dopo aver fallito nell'obiettivo di una vittoria rapida in Ucraina, il presidente russo ha deciso di cambiare tattica per assicurarsi obiettivi sul territorio e far leva sul governo ucraino affinché accetti la neutralità fra Russia e Occidente. Secondo quanto riferito da un funzionario dell'amministrazione americana citato dal Wall Street Journal, ci sono indicazioni di un cambio di tattica da parte di Putin che punterebbe a conquistare un "ponte" fra la Russia occidentale e la penisola della Crimea, oltre a espandere il suo controllo nel Donbass. Di fatto Putin intende far accettare a Kiev le sue rivendicazioni sui territori dell'Est e del Sud del paese.
Il problema di Mosca è che, per oltre un decennio, la Russia ha speso centinaia di miliardi di dollari per ristrutturare le sue forze armate in una forza più piccola, meglio equipaggiata e più professionale in grado di affrontare l'Occidente. A tre settimane dall'invasione russa dell'Ucraina, la loro prima grande prova, le forze armate hanno fallito", scrive il Wsj, che sottolinea le gravi perdite, con 7.000 soldati caduti secondo stime occidentali, compresi quattro generali che sono stati uccisi perché "erano vicini alla prima linea, un segno che i ranghi inferiori nelle unità avanzate erano probabilmente incapaci di prendere decisioni o temevano di avanzare".
Inoltre, "le truppe russe hanno dovuto far ricorso a telefoni aperti e radio analogiche in seguito al fallimento dei sistemi di comunicazione crittografati", e questo li ha esposti a intercettazioni che hanno reso più facile per gli ucraini colpire le loro posizioni. Secondo il quotidiano, "i fallimenti della Russia sembrano essere riconducibili a fattori che vanno dalle ipotesi sbagliate del Cremlino sulla resistenza ucraina all'uso di soldati di leva scarsamente motivati", e in ogni caso "suggeriscono che tanto la Russia quanto l'Occidente abbiano sopravvalutato la riorganizzazione delle forze armate da parte di Mosca, che secondo alcuni analisti militari sembrano essere state minate da corruzione e informazioni interne falsate".
Ecco che allora Putin sembra pronto a rivedere i suoi piani, al ribasso.
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