07 Marzo 2022
fonte: Twitter @KyivPost
Si è concluso il terzo round di negoziati tra Russia e Ucraina. Secondo quanto annunciato sui social da Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, durante il confronto ci sono stati "piccoli sviluppi positivi nel miglioramento della logistica per i corridoi umanitari". L'atmosfera generale è però stata sempre molto tesa, con frequenti scambi di accuse proprio sul delicato tema dei corridoi umanitari. Secondo Kiev infatti, Mosca ne avrebbe aperti sei, ma soltanto verso la Russia, mentre il Cremlino si augura che "domani i corridoi umanitari funzionino". Podolyak ha poi aggiunto: "Intense consultazioni sono proseguite sul blocco politico di base delle regole, oltre che su un cessate il fuoco e sulle garanzie di sicurezza".
Come precisato da Kiev il tavolo è stato aperto alle 15 ora italiana. "La delegazione non è cambiata", ha in seguito dichiarato su Twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mykhaylo Podolyak. Come riferito inoltre dall'agenzia di stampa russa Tass, citando il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, la Russia è pronta a fermare le ostilità "in qualsiasi momento" se Kiev rispetta le condizioni poste da Mosca. Già nella giornata di ieri il Cremlino aveva annunciato che la Russia fermerà l'offensiva militare se Kiev smetterà di combattere e saranno accolte le richieste di Mosca.
Come gli altri due appuntamenti del 28 febbraio e del 2 marzo, anche questi negoziati si sono tenuti a Belovezhskaya Pushcha in Bielorussia. Sempre secondo quanto riportato dalla Tass, il negoziatore russo Leonid Slutsky ha detto che "durante il secondo round, la parte ucraina ha dimostrato capacità negoziale. Si rendono conto che è in gioco la vita della popolazione, questa è la nostra comune priorità". Nelle stesse ore un portavoce del governo ucraino aveva definito "immorale" l'apertura di corridoi umanitari diretti verso la Russia e la Bielorussia e annunciati dal ministro della difesa russo Shoigu.
Nella giornata di ieri si è inoltre tenuto un colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader turco Recep Tayyip Erdogan. Nella conversazione il Cremlino ha ribadito che l'"operazione militare speciale", voluta da Putin, sta procedendo secondo i piani previsti. In vista dei negoziati di oggi inoltre, la Russia avrebbe chiesto un approccio più costruttivo ai negoziatori ucraini, anche tenendo conto della realtà sul terreno. Durante il colloquio Erdogan ha insistito sull'importanza di adottare misure urgenti per un cessate il fuoco, per aprire corridoi umanitari e infine per firmare un accordo di pace. Secondo Ankara infatti ciò non sarebbe soltanto dovuto a motivazioni umanitarie, ma anche all'opportunità per lavorare a una soluzione politica.
Nel frattempo proseguono gli scontri nella città portuale di Odessa, obiettivo strategico dei russi che se dovessero conquistarla avrebbero il controllo di gran parte della fascia costiera sul Mar Nero. A confermare il duro assalto russo contro la città è stato il consigliere del presidente Zelensky, Arestovich: "Le forze russe hanno intensificato i bombardamenti notturni delle città ucraine nel centro, nel nord e nel sud del Paese". Già negli scorsi giorni era dato come imminente l'assalto finale su Odessa, che con molta probabilità dovrebbe essere effettuato via mare. Proprio per questo motivo i russi starebbero continuando a minare l'area prospicente alla costa.
A tal proposito sono giunte nelle ultime ore le dichiarazioni del segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa, Alexei Danilov, il quale avverte che "Odessa è nel mirino, ma rimangono strategicamente importanti per il nemico anche Kiev, Dnipro, Kharkiv, Mariupol, Mykolaiv e Chernihiv. Le truppe russe vogliono circondare città chiave, dissanguare l'esercito ucraino e creare una catastrofe umanitaria".
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