16 Giugno 2021
Fonte: lapresse.it
Kim Jong-un, dopo tanti anni in cui i suoi cittadini in Nord Corea, spesso, erano costretti a mangiare fili d'erba, si è accorto del problema alimentare del Paese e ha lanciato l'allarme. A far "capitolare" il leader nordcoreano e a fargli ammettere "che non va tutto bene" nel "paese delle meraviglie" che ritiene essere la Corea del Nord è stata la pandemia da coronavirus unitamente al tifone che si è abbattuto sempre nel 2020 sulla penisola.
La situazione alimentare in Corea del Nord sta diventando "tesa", ha dichiarato il leader nordcoreano Kim Jong-un, citato dall'agenzia di stampa ufficiale Kcna. Come ha inoltre riportato l'Adnkronos, durante il suo intervento alla sessione plenaria del Comitato Centrale del Partito dei Lavoratori che si è aperta martedì 15 giugno, Kim ha invitato i funzionari a risolvere "la situazione alimentare della popolazione" che "sta diventando tesa".
Per il leader nordcoreano, il problema è stato in parte causato dall'incapacità del settore agricolo di raggiungere i livelli di produzione previsti a causa dei danni causati dal tifone. Kim ha quindi affermato che l'economia del Paese ha mostrato "un miglioramento nel suo insieme" nei primi sei mesi del 2021, con una produzione industriale in crescita del 25% rispetto all'anno precedente.
Oltre a una serie di disastri naturali, tra cui inondazioni e danni provocati dalle tempeste, e la pandemia di coronavirus, il Paese asiatico è anche soggetto a dure sanzioni internazionali a causa del suo programma di armi nucleari. Ricordiamo poi che la Corea conta circa 1.106.000 di soldati (2010), 2240 aerei, 2780 carri armati, 217 lanciarazzi. Questo a fronte di appena una popolazione di 25,67 milioni. Con una persona su 25 nell'esercito, la quale necessariamente deve essere giovane, il Paese è tra i più militarizzati al mondo. E mantenere un apparato di questo tipo costa molto. È anche da qui che negli ultimi anni sono arrivati molte delle crisi alimentari del Paese.
La Corea del Nord si era mossa rapidamente per chiudere i suoi confini - per altro mai stati aperti completamente - con la diffusione del Covid-19 e ciò ha avuto un forte impatto sul commercio estero con la Cina, che è considerata l'ancora di salvezza del Paese.
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