31 Maggio 2021
Destra, centro e sinistra. Tutti insieme appassionatamente. L'obiettivo è solo uno: far fuori Benjamin Netanyahu dalla scena politica. In Israele si sta consumando una vera e propria rivoluzione, in un paese nel quale il primo ministro uscente è stato abituato per lunghi anni a farla da padrone. Anche questa volta, al termine di quattro inutili tornate elettorali, sembrava destinato a restare al suo posto. Cambiare tutto per non cambiare niente, frammentazione del voto e il governo Netanyahu che veniva perpetuato senza data di scadenza.
Ora, per la prima volta, accade qualcosa di diverso. Il leader del partito di destra israeliano Yamina, Naftali Bennett, ha annunciato di aver raggiunto un accordo per costituire un governo di coalizione con Yair Lapid per "costruire un governo di cambiamento". Lapid, leader del partito Yesh Atid, ha dichiarato che ci sono "molti ostacoli" nella formazione dell'esecutivo, ma ha confermato la volontà di risolverli. "Ci sono ancora molti ostacoli sulla via della formazione del nuovo governo. Forse è una buona cosa perché dovremo superarli insieme. Questo è il nostro primo test per vedere se possiamo trovare compromessi intelligenti nei prossimi giorni per raggiungere l'obiettivo più grande. In una settimana lo Stato di Israele può entrare in una nuova era".
Una nuova era senza Netanyahu, che nel frattempo si è scagliato contro Bennett, accusandolo di "imbrogliare" gli israeliani e di rendersi protagonista della "truffa del secolo". Non appare un caso che la svolta arrivi dopo due avvenimenti: i nuovi scontri con Hamas coi bombardamenti sulla striscia di Gaza e l'elezione di Joe Biden. Netanyahu, molto vicino a Donald Trump, potrebbe essere stato considerato come un interlocutore non ideale per il nuovo presidente degli Stati Uniti. Anche perché senza di lui diventa improvvisamente più semplice concludere il celeberrimo negoziato sul nucleare con l'Iran, al quale "King Bibi" si era sempre opposto.
Secondo i media israeliani il governo potrebbe già essere presentato e la cerimonia di giuramento potrebbe aver luogo già mercoledì. Una volta che Lapid informerà il presidente Reuven Rivlin di avere raggiunto un accordo per la formazione dell'esecutivo avrà una settimana per presentare l'esecutivo alla Knesset per il voto di fiducia.
Nel passato di Bennett c'è il mondo della cyber-security, con un'azienda di software anti-frode, Cyota, fondata nel 1999 e venduta nel 2005 per 145 milioni di dollari; l'anno dopo diventa capo di gabinetto di Benjamin Netanyahu, all'epoca all'opposizione. Pochi anni dopo, lasciato il leader del Likud (pare in seguito a un duro scontro con la potente moglie di lui, Sara), passa alla guida dello Yesha Council, l'organo che rappresenta le istanze dei coloni. Ex leader di Focolare ebraico, divenuto Yamina nel 2018,è stato alla guida anche del ministero dell'Istruzione e dell'Economia, prima di approdare in quello della Difesa, sempre sotto Netanyahu, di cui è stato a lungo considerato il possibile erede. Almeno fino a questa svolta.
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