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Gruppo Hera, risultati 9M 2025 con ricavi a €9,3 mld (+10,6%), margine operativo lordo stabile a €1,3 mld, utile netto salito a €324,6 milioni (+4%)

Investimenti operativi lordi per 666,8 milioni di euro (+18,8%), indebitamento finanziario netto a €4,1 miliardi, in aumento il ritorno sul capitale investito, con il ROI al 9,9%

12 Novembre 2025

Gruppo Hera, risultati 9M 2025 con ricavi a €9,3 mld (+10,6%), margine operativo lordo stabile a €1,3 mld, utile netto salito a €324,6 milioni (+4%)

Orazio Iacono, Ad Gruppo Hera

Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera, presieduto dal Presidente Esecutivo Cristian Fabbri, ha approvato oggi all’unanimità la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2025, che conferma una performance strutturale positiva e una forte crescita dei ricavi e degli investimenti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il solido modello industriale multibusiness del Gruppo, bilanciato tra attività regolate e a mercato, insieme a una gestione finanziaria efficace consente alla multiutility di continuare a crescere sia internamente sia attraverso acquisizioni.

Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera, ha dichiarato:

"In questi nove mesi, facendo leva sulla generazione di cassa e sulla buona flessibilità finanziaria, ci siamo focalizzati sulla crescita strutturale del Gruppo: abbiamo raddoppiato gli investimenti operativi di sviluppo, incrementando di quasi il 20% gli investimenti sia nei settori regolati sia nei business a mercato. Abbiamo inoltre perfezionato alcune operazioni di M&A e riacquistato le quote di minoranza di EstEnergy, Aliplast e, a inizio ottobre, Hera Comm, tutte oggi detenute al 100%. Questa spinta sulla crescita strutturale unita alla solidità del portafoglio multibusiness ci ha consentito di compensare il venir meno del contributo di alcune opportunità temporanee e si è riflessa in un aumento del rendimento del capitale proprio, che sfiora il 10%. Questi risultati testimoniano la piena coerenza del nostro percorso con gli obiettivi fissati nel Piano industriale".

Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera, ha dichiarato:

"Le buone performance operative e le azioni di ottimizzazioni finanziaria hanno sostenuto la crescita dell’utile netto di pertinenza degli Azionisti, salito del 4,2%. Lo scenario macroeconomico resta complesso, ma i segnali di stabilizzazione del mercato energetico, uniti alla nostra capacità di generare cassa e marginalità - con un rapporto debito netto/MOL a 2,6 volte - ci permettono oggi di affrontare con ancora maggiore slancio le opportunità di sviluppo. Al centro della nostra strategia industriale resta un principio non negoziabile: la sostenibilità deve procedere assieme alla competitività. Tutti i nostri investimenti in tecnologie e servizi puntano a rafforzare questa connessione, migliorando resilienza, innovazione e qualità dell’offerta. Solo così possiamo conciliare l’obiettivo Net Zero 2050 con la crescita dei territori e il benessere delle comunità".

 

Ricavi in crescita a doppia cifra a 9,4 miliardi

Al 30 settembre 2025, i ricavi del Gruppo Hera sfiorano i 9,4 miliardi di euro (9.365,6 milioni), in crescita di oltre 894 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a un incremento del +10,6%, legato prevalentemente all’aumento dei prezzi delle commodity energetiche e al maggior valore dei volumi intermediati di gas e di elettricità.

 

Margine operativo lordo (MOL) stabile a 1.037 milioni

Il margine operativo lordo dei primi nove mesi del 2025 si mantiene sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, attestandosi a 1.037,2 milioni di euro. La minore marginalità delle aree energia (–23,3 milioni) è compensata dai risultati positivi del ciclo idrico e dei servizi ambientali. Il confronto con il 2024 va tuttavia letto tenendo conto degli 85 milioni di marginalità straordinarie registrate lo scorso anno, legate a opportunità temporanee non ricorrenti (principalmente mercati di ultima istanza ed ecobonus). Depurato da tali effetti, il margine operativo lordo al 30 settembre 2025 mostra una crescita organica del 9%, sostenuta dal contributo di tutti i core business del Gruppo, superiore al tasso di crescita medio annuo del 7% previsto dal Piano industriale per il periodo fino al 2028.

Parallelamente alla crescita organica, la multiutility ha ampliato il proprio perimetro industriale con l’acquisizione di Ambiente Energia e la costituzione di CircularYard, partecipata al 60% assieme a Fincantieri, rafforzando ulteriormente la presenza nei segmenti del trattamento dei rifiuti industriali e dell’economia circolare. Inoltre è proseguito il riacquisto delle quote di minoranza di EstEnergy, Aliplast ed Hera Comm, che oggi sono detenute al 100%. Per quanto riguarda il progetto di rafforzamento della partnership industriale con AIMAG, l’accordo sottoscritto fra le parti a gennaio 2025 non è stato rinnovato, non avendo avuto esito positivo tutti i presupposti previsti dall’accordo stesso. È confermato l’interesse dei soci di AIMAG a proseguire nelle valutazioni in merito alle prospettive industriali di rafforzamento della società.

 

Risultato ante imposte superiore a 457 milioni di euro

Il risultato operativo netto dei primi nove mesi si attesta a 519,9 milioni di euro, in lieve flessione (–0,5%) rispetto allo stesso periodo del 2024, principalmente per effetto dell’aumento degli ammortamenti, legato ai nuovi investimenti realizzati nei settori regolati e nel trattamento rifiuti, mentre gli accantonamenti risultano in diminuzione grazie alla normalizzazione del mercato energetico. L’efficace gestione operativa e finanziaria, che registra un calo degli oneri per 27,5 milioni grazie alla razionalizzazione della struttura del debito e alla riduzione degli oneri IAS, porta il risultato ante imposte a 457,2 milioni di euro, in aumento del 5,5% rispetto ai 433,5 milioni registrati al 30 settembre 2024.

Utile netto in aumento del 4%

Nonostante l’incremento del tax rate salito al 29% (era il 28% l’anno prima), l’utile netto al 30 settembre di quest’anno raggiunge i 324,6 milioni di euro, in aumento del 4% rispetto ai 312,1 milioni dello stesso periodo 2024. Cresce in parallelo anche l’utile netto di pertinenza degli Azionisti del Gruppo, che si attesta a 294,7 milioni di euro (+4,2% rispetto ai 282,9 milioni del 30 settembre 2024).

Investimenti operativi in forte crescita e riconferma della solidità finanziaria del Gruppo

Al 30 settembre 2025 gli investimenti operativi, al lordo dei contributi in conto capitale (34,2 milioni), ammontano a 666,8 milioni di euro, in aumento di quasi 106 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024

(+18,8%). A beneficiare in misura maggiore degli interventi di sviluppo e di adeguamento normativo sono il ciclo idrico integrato (oltre 243 milioni di euro di investimenti, 68 milioni in più rispetto al 30 settembre 2024), l’area ambiente (quasi 30 milioni di euro in più in un anno) e l’area gas (+11 milioni).

Solidità e sostenibilità finanziaria del Gruppo sono confermate dal rapporto debito netto/MOL di 2,6x che garantisce ampia flessibilità per i futuri investimenti.

L’indebitamento finanziario netto cresce nei primi nove mesi del 2025 di 183,5 milioni, raggiungendo 4.147,2 milioni di euro, in miglioramento però rispetto al 30 settembre 2024. A fronte di un capitale investito netto salito nei primi nove mesi del 2025 a 8,32 miliardi di euro e di un patrimonio netto pari a 4,18 miliardi, il ROI tocca il 9,9% (rispetto al 9,5% di un anno prima) e il ROE si attesta all’11,5%.

Area gas

Il MOL dell’area gas – che comprende i servizi di distribuzione e vendita gas metano, teleriscaldamento e servizi energia – si attesta al 30 settembre 2025 a 299,6 milioni di euro, in calo del 2,9% rispetto ai 308,7 milioni dell’analogo periodo del 2024. I risultati nel 2024 beneficiavano di opportunità temporanee principalmente connesse alla maggiore marginalità dei mercati di ultima istanza e di efficienza energetica. La crescita del contributo della distribuzione grazie ai maggiori ricavi regolati, sostenuti dall’incremento della Regulatory asset base (RAB) e dal recupero inflattivo, non ha compensato completamente la riduzione del contributo delle opportunità temporanee.

I ricavi dell’area gas risultano in aumento di 635,2 milioni di euro rispetto all’anno precedente, trainati dalle attività di vendita e intermediazione, grazie ai maggiori prezzi della materia prima e ai volumi di intermediazione, che hanno più che compensato la contrazione dei consumi della base clienti. I ricavi regolati crescono di 20 milioni di euro, mentre diminuiscono di 61 milioni di euro i ricavi da efficienza energetica, per la riduzione delle attività che beneficiavano delle detrazioni fiscali.

Gli investimenti netti dell’area gas ammontano nei primi nove mesi dell’anno a 133,5 milioni di euro, in aumento di 7,3 milioni rispetto ai 126,2 milioni del 2024. Tra gli interventi più significativi il progetto per l’impianto di produzione di idrogeno a Trieste cofinanziato dal PNRR, il potenziamento di reti e centrali di teleriscaldamento e i cantieri della Hydrogen Valley di Modena. I volumi complessivi di gas venduti crescono del 13,9% (1.017,6 milioni di mc in più), per effetto delle maggiori attività di intermediazione, mentre i volumi ai clienti finali risultano in calo del 6,2%, riflettendo la lieve contrazione della base clienti e i comportamenti di risparmio energetico.

Il contributo dell’area gas al MOL di Gruppo è pari al 28,9%.

Area energia elettrica

Il MOL dell’area energia elettrica – che comprende i servizi di produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica e di illuminazione pubblica – si attesta al 30 settembre 2025 a 186,5 milioni di euro, in calo del 7,1% rispetto ai 200,7 milioni dello stesso periodo del 2024. I risultati dello scorso anno beneficiavano però di opportunità temporanee principalmente connesse alla maggiore marginalità nel Servizio di Salvaguardia.

I ricavi dell’area energia elettrica crescono di 109,3 milioni di euro (+3,2%) rispetto ai primi nove mesi del 2024, principalmente per l’aumento dei prezzi medi della materia prima e dei volumi venduti. Ad aumentare sono anche i ricavi regolati, sostenuti dalle delibere Arera che recepiscono la crescita della RAB e gli effetti inflattivi, sia i ricavi dell’illuminazione pubblica e dei servizi a valore aggiunto, trainati dai lavori di riqualificazione energetica e dall’ampliamento dell’offerta. Il numero di clienti energia elettrica cala del 4,5% su base annua prevalentemente per la riduzione dei clienti dei Servizi Tutele Graduali, ma aumenta di oltre 80mila unità la quota di utenti aderenti ai servizi a valore aggiunto (+27,3% rispetto al 30 settembre 2024). I volumi complessivi di energia venduti crescono di 314 GWh (+2,6%).

Gli investimenti netti dell’area ammontano a 76,2 milioni di euro (7,9 milioni in meno rispetto ai primi nove mesi 2024) e interessano in particolare la distribuzione, la manutenzione straordinaria e il potenziamento delle reti con azioni mirate al miglioramento della resilienza e dell’hosting capacity. Nel comparto dell’illuminazione pubblica Hera ha acquisito 45,8 mila nuovi punti luce in 16 comuni, prevalentemente in Triveneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Sardegna. La percentuale dei punti luce gestiti con tecnologia LED raggiunge il 59,6%, in crescita di oltre 10 punti percentuali in un anno.

Il contributo dell’area energia elettrica al MOL di Gruppo è pari al 18,0%.

Area ciclo idrico

In netta crescita l’area del ciclo idrico integrato, che comprende i servizi di acquedotto, depurazione e fognatura. Il MOL sale a 253,4 milioni di euro, rispetto ai 234,5 milioni dello stesso periodo del 2024, con un incremento dell’8,1%. L’andamento positivo riflette l’applicazione del nuovo metodo tariffario MTI-4 stabilito da Arera per il quarto periodo regolatorio 2024-2029 che ha adeguato la componente energetica e rafforzato i meccanismi di incentivo alla qualità tecnica e contrattuale. Nel 2025 il Gruppo Hera ha anche ottenuto 26 premialità dall’Autorità per i risultati conseguiti nel biennio 2022-2023 in tutti i nove ambiti territoriali gestiti attraverso Hera Spa, AcegasApsAmga e Marche Multiservizi, a conferma dell’elevato standard qualitativo del servizio.

I ricavi complessivi dell’area crescono di 119,8 milioni di euro. L’aumento dei costi operativi, legato principalmente al rialzo dei listini delle forniture e al maggiore costo dell’energia, è compensato dai ricavi regolati e dalle premialità riconosciute, consentendo un miglioramento della marginalità.

Al lordo dei contributi in conto capitale, gli investimenti nell’area del ciclo idrico integrato raggiungono nei primi nove mesi dell’anno i 243,3 milioni di euro, di cui oltre il 60% concentrato sugli acquedotti, il resto su fognature e depurazione. Tra i principali progetti sugli acquedotti (153 milioni di euro) si segnalano la prosecuzione delle bonifiche su reti e allacci in attuazione della delibera Arera 917/2017 sulla qualità tecnica, l’installazione dei contatori Smart Meter finanziati con fondi PNRR e un intervento infrastrutturale strategico per il potenziamento del sistema acquedottistico di 13 Comuni dell’Imolese, che comprende la costruzione del nuovo potabilizzatore di Bubano; nella fognatura (62,9 milioni di euro), l’avvio della realizzazione delle vasche sud del Piano di salvaguardia della balneazione (Psbo) di Rimini; nella depurazione (27,4 milioni di euro), il potenziamento tecnologico e strutturale del depuratore di Ravenna, anch’esso cofinanziato dal PNRR.

Il contributo dell’area ciclo idrico integrato al MOL di Gruppo è pari al 24,4%.

Area ambiente

Al 30 settembre 2025 il MOL dell’area ambiente sale a 274,9 milioni di euro, in crescita dell’1,2% rispetto ai 271,6 milioni dello stesso periodo del 2024. La crescita interessa tutte le attività: trattamento, riciclo, bonifiche e servizi ambientali, compresa la raccolta. Il risultato positivo è maggiormente apprezzabile considerando che i risultati dello stesso periodo dell’anno precedente avevano beneficiato del contributo straordinario connesso a contratti di hedging sulla generazione elettrica a condizioni particolarmente favorevoli.

Ai risultati contribuiscono in particolare le variazioni di perimetro legate all’espansione dei mercati del recupero e dell’industria, grazie allo sviluppo del business di ACR e al consolidamento delle ultime acquisizioni (TRS Ecology, integrata da luglio 2024, e Ambiente Energia). Inoltre, nel 2025 il Gruppo ha dato vita a CircularYard, società in partnership con Fincantieri per la gestione di scarti industriali nei cantieri navali.

Complessivamente, i rifiuti trattati risultano in lieve crescita per effetto del pieno regime degli impianti e dell’espansione impiantistica, con andamento positivo nei segmenti recupero materia, termovalorizzazione (Rimini e Modena) e rifiuti industriali. In lieve crescita i volumi dei rifiuti da mercato.

Gli investimenti netti dell’area ambiente ammontano a 113,6 milioni di euro, in aumento di 21,3 milioni rispetto al 2024, con crescita nelle filiere impianti di selezione e recupero (+21,1 milioni), termovalorizzatori (6,3 milioni di euro) e isole ecologiche (+5,8 milioni). Il Gruppo Hera gestisce oggi un centinaio di impianti in grado di trattare qualsiasi tipologia di rifiuto. La raccolta differenziata raggiunge il 75,1%, in aumento di 1,2 punti percentuali rispetto al 2024, grazie ai nuovi progetti avviati nei territori gestiti.

L’area ambiente rappresenta il 26,5% del margine operativo lordo complessivo della multiutility, consolidando la leadership del Gruppo Hera nel settore della gestione integrata dei rifiuti e del recupero di materia.

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