29 Ottobre 2025
Fonte: imagoeconomica
Nel mese di settembre gli stipendi in Italia sono aumentati del 2,6% su base annua. La retribuzione oraria registra un +2,6%, con diverse differenze a livello settoriale. Rispetto ad agosto invece, gli stipendi sono rimasti in media fermi.
Secondo i dati diffusi da Istat, a settembre 2025 gli stipendi in Italia sono rimasti gli stessi rispetto ad agosto. Su settembre del 2024, la crescita è stata del 2,6%. Nel nostro Paese circa il 56,9% dei dipendenti ha un contratto collettivo nazionale attivo, mentre i restanti sono in fase di trattativa tra i sindacati e le associazioni datoriali.
La crescita non è uguale per tutti i settori dell'economia. Quella maggiore si registra nell'agricoltura, dove le retribuzioni aumentano del 4,9%. A seguire la pubblica amministrazione, con il 3,3%. In questo ambito si registrano anche le crescite più alte in un singolo segmento: gli operatori dei ministeri prendono il 7,2% in più di un anno fa, i Vigili del Fuoco il 6,9% in più.
I settori in cui gli stipendi sono cresciuti di meno sono l'industria (+2,3%) e il settore dei servizi privati (+2,4%). A quest'ultimo appartengono i segmenti che non hanno registrato nessuna crescita nel corso degli ultimi dodici mesi: si tratta dell'intero comparto delle telecomunicazioni e delle farmacie private.
In confronto all'inflazione, gli stipendi in Italia sono cresciuti dell'1,1% in più. A settembre, infatti, la crescita dei prezzi è rallentata, portandosi all'1,6%. Anche il paragone con l'inflazione di fondo è positivo: il dato, al netto degli alimenti freschi e dei beni energetici, è del 2,0%, lo 0,6% in meno rispetto alla crescita dei salari. Negativo, dello 0,5%, il confronto con il carrello della spesa, il paniere dei beni comprati più di frequente.
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