07 Ottobre 2025
Fonte: imagoeconomica
L’ISTAT ha pubblicato i dati sulla spesa mensile delle famiglie italiane nel 2024. Si registra una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente, con differenze significative tra le aree geografiche con i dati più bassi, il Sud, e quelle con i valori più alti, soprattutto il Nord-Est. Superati di molto, a causa dell’inflazione, i livelli pre-Covid.
I dati sulla spesa delle famiglie italiane rivelano una sostanziale stabilità tra le cifre del 2023 e quelle del 2024. Lo scorso anno, in media, un nucleo ha speso 2.775 euro al mese, contro i 2.738 del 2023. Si tratta di cifre che da tempo hanno superato quelle registrate prima della pandemia da Covid-19. Nel 2019, infatti, la spesa media era stata di 2.561 euro.
La ragione di questo divario è l’inflazione, che soprattutto nel 2022, anno dello scoppio della guerra in Ucraina, e nel 2023 ha raggiunto livelli che non si registravano da almeno vent’anni. La riduzione del divario di spesa tra 2023 e 2024 si spiega anche con gli aumenti molto limitati dei prezzi dello scorso anno (inflazione dell’1% medio annuo).
I dati ISTAT rivelano però anche alcune tendenze delle famiglie italiane riguardo alla spesa. Rimangono sostanzialmente stabili i dati sulle famiglie costrette a risparmiare su cibo e bevande: rispettivamente il 31,1% contro il 31,5% del 2023 e il 35,3% contro il 35,0% del 2023. Stabili anche i consumi di questi prodotti, che rappresentano il 19,3% del totale.
Il restante 80,7% va negli acquisti non alimentari. Tra questi, aumenta a 162 euro mensili (+4,1%) la spesa per i servizi di ristorazione, mentre cala quella per l’informazione e la comunicazione, del 2,3%. Calano anche le spese per l’abbigliamento e le calzature: il 47,5% delle famiglie ha provato a ridurle.
Significativi i divari di spesa tra le varie aree del Paese. Elevati i consumi al Nord-Est (3.032 euro al mese in media), al Centro (2.999 euro al mese) e al Nord-Ovest (2.973 euro al mese), mentre sono molto più contenuti nelle isole (2.321 euro) e nel Sud (2.199 euro). La regione con la spesa media più alta è il Trentino-Alto Adige, con 3.584 euro al mese, mentre quella con i consumi più ridotti è la Puglia, con 2.000 euro al mese.
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