03 Settembre 2025
Come deliberato dal giudice degli Stati Uniti Amit Mehta Google Chrome può restare a Google. Le richieste del dipartimento di giustizia degli USA, che chiedevano la vendita forzata del browser per ripristinare la concorrenza nel campo delle ricerche online, di cui Google è stata riconosciuta colpevole di "monopolio illegale" nel 2024, sono dunque state respinte.
Uno dei più grandi procedimenti Antitrust si è dunque concluso così, avendo un'immediata reazione del titolo in borsa, dove le azioni hanno guadagnato l’8% nell’after-hours del 2 settembre 2025
La decisione del giudice Mehta è stata chiara e inequivocabile "Google non sarà tenuta a cedere Chrome né il tribunale includerà una cessione contingente del sistema operativo Android nella sentenza definitiva. I concorrenti hanno esagerato nel chiedere la cessione forzata di queste attività chiave, che Google non ha utilizzato per attuare alcuna restrizione illegale".
Google ha comunque subito alcune restrizioni e la cessazione di pratiche ritenute anti-concorrenziali. Difatti, l’azienda pòtrà effettuare pagamenti per pre-caricare i suoi prodotti sui dispositivi e non potrà stipulare contratti esclusivi che condizionano pagamenti e licenze.
Oltretutto, Google dovrà condividere alcuni dati con la concorrenza. Delle restrizioni riguardano la moderna intelligenza artificiale: Google non potrà applicare le stesse tattiche che le hanno consentito di monopolizzare le ricerche online
Google ha risposto con un post sul proprio Blog in cui ha dichiarato: "La Corte ha imposto dei limiti alla distribuzione dei servizi Google e ci obbligherà a condividere i dati di ricerca con i nostri concorrenti» aggiungendo «siamo preoccupati per l'impatto che questi requisiti avranno sui nostri utenti e sulla loro privacy e stiamo esaminando attentamente la decisione. La Corte ha riconosciuto che la cessione di Chrome e Android avrebbe superato l’ambito del caso, incentrato sulla distribuzione della ricerca, e avrebbe danneggiato i consumatori e i partner".
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