20 Agosto 2025
Enel ha ricevuto l’approvazione preliminare dell’Agenzia Nazionale per l’Energia Elettrica del Brasile (Aneel) per il rinnovo anticipato di 30 anni della concessione per la gestione della rete elettrica nello Stato di Rio de Janeiro, attualmente in scadenza il 9 dicembre 2026. Il passaggio segna un passo avanti verso l’approvazione definitiva, che spetta al Ministero dell’Energia brasiliano.
Il regolatore ha raccomandato al Ministero l’estensione della concessione, giudicando positivo il rispetto dei criteri federali. La proposta, presentata dalla relatrice Ludimila Lima, è stata approvata con quattro voti favorevoli e uno contrario.
Il risultato è stato raggiunto anche grazie al coinvolgimento della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, che al G7 di giugno a Borgo Egnazia ha sollevato la questione in un colloquio con il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Resta da valutare il rinnovo della concessione per l’area di San Paolo, in scadenza nel 2028.
Secondo Mediobanca Research, l’estensione si inserisce nella strategia di Enel, che prevede circa 5 miliardi di dollari di investimenti in Brasile tra il 2025 e il 2027, focalizzati principalmente sulle reti di distribuzione per migliorare infrastrutture e qualità del servizio. La banca mantiene un rating “outperform” sul titolo Enel, con target price a 8,20 euro.
Banca Akros ha ricordato che Enel Rio serve circa il 20% della clientela brasiliana del gruppo. L’attività di distribuzione elettrica nel Paese ha generato un ebitda ordinario di 1,3 miliardi di euro nel 2024. Akros ha definito l’operazione “chiaramente positiva”, con impatti favorevoli sulla visibilità del piano industriale 2025-2027, confermando raccomandazione “buy” e target price a 8,80 euro.
Enel Rio, guidata da Francesco Moliterni, ha aumentato a 964 milioni di euro gli investimenti previsti per il triennio 2025-2027, con un incremento del 74% rispetto al piano precedente.
Equita ha stimato che la distribuzione in Brasile rappresenti circa il 6-7% dell’ebitda complessivo del gruppo (22,8 miliardi di euro nel 2024), ribadendo il rating “buy” con target a 7,90 euro. Il titolo è salito dello 0,25% a 8,057 euro.
Nel frattempo, secondo i dati Terna pubblicati il 19 agosto, la domanda elettrica italiana è scesa del 3,5% a luglio su base annua, attestandosi a 30 TWh. La flessione, parzialmente legata a temperature inferiori rispetto alla media 2024, si riduce al -2% se corretta per l’effetto temperatura.
L’85% della domanda è stata coperta da produzione nazionale, il restante 15% da saldo estero (+8%). Si segnala una crescita significativa nella produzione eolica (+53%, 1,8 TWh) e fotovoltaica (+18%, 5,6 TWh), mentre l’idroelettrico ha subito un calo del 30% (4,3 TWh) per via di livelli d’invaso inferiori. La produzione termoelettrica è diminuita del 7%, a 13,4 TWh.
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