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Vivendi, l’Amf impone a Bolloré un’OPA sugli azionisti di minoranza, il titolo guadagna il 12% alla Borsa di Parigi

Dopo la scissione in quattro società, l’Autorità dei mercati francesi ha rilevato il superamento della soglia del 30% da parte di Bolloré, facendo scattare l’obbligo di OPA, entro sei mesi dovrà essere presentata un’offerta agli azionisti di minoranza, verso il delisting di Vivendi

19 Luglio 2025

Vivendi, l’Amf impone a Bolloré un’OPA sugli azionisti di minoranza, il titolo guadagna il 12% alla Borsa di Parigi

Il titolo Vivendi ha registrato un aumento di circa il 12% alla Borsa di Parigi, in seguito alla decisione dell’Autorité des Marchés Financiers (Amf), l’autorità francese di vigilanza sui mercati finanziari. L’Amf ha stabilito che Vincent Bolloré e la sua holding dovranno lanciare un’offerta pubblica di acquisto (OPA) sulle azioni ancora in mano agli azionisti di minoranza.

La misura arriva dopo la riorganizzazione completata nel dicembre 2024, che ha portato alla suddivisione di Vivendi in quattro società indipendenti: Vivendi, Havas, Canal+ e Louis Hachette Group.

Obbligo di OPA per superamento della soglia

Secondo quanto indicato dall’Amf, la scissione del gruppo avrebbe dovuto essere accompagnata da un’offerta per consentire agli azionisti di minoranza di vendere le proprie quote. Attualmente, la holding Bolloré possiede il 29,9% di Vivendi. Tuttavia, includendo il 3,7% di azioni proprie detenute da Vivendi, che l’Amf considera assimilabili, la partecipazione effettiva del gruppo sale oltre la soglia del 30%, attivando l’obbligo legale di un’OPA.

Vincent Bolloré e la sua holding avranno sei mesi di tempo per presentare un’offerta per acquisire tutte le azioni ancora in mano ai soci di minoranza. Tale operazione potrebbe condurre al ritiro di Vivendi dalla quotazione in Borsa.

Il nuovo assetto del gruppo

Dopo la scissione, Vivendi è rimasta quotata a Parigi, mentre le società nate dalla riorganizzazione hanno trovato nuove sedi di quotazione: Canal+ a Londra, Havas ad Amsterdam e Louis Hachette Group sempre a Parigi. La decisione dell’Amf potrebbe modificare significativamente la struttura dell’azionariato e l’assetto borsistico del gruppo nel prossimo futuro.

 

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