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Denatalità: la crisi delle culle vuote fa chiudere le imprese. A pagarne il prezzo più alto quelle per l’infanzia

16 Maggio 2025

Denatalità: la crisi delle culle vuote fa chiudere le imprese. A pagarne il prezzo più alto quelle per l’infanzia

“La denatalità riguarda anche le imprese. Calano le nuove aperture e Unioncamere fa sapere a gennaio scorso che le dinamiche demografiche del sistema produttivo, in linea con l’inverno demografico in atto, fanno emergere segnali di difficoltà. Il saldo tracciato da Unioncamere continua a essere positivo, con 37mila nuove aperture nel 2024, ma è in rallentamento rispetto al 2023, quando le inaugurazioni erano state 42mila. Nel 2024 i registri anagrafici delle imprese hanno segnato zero aggiunte nei territori di ben 478 Comuni, il 5,9% del totale. Dieci anni prima se ne contavano 374 (4,6%), e ancora meno, 212, nel 2004 (2,6%). Non nascono imprese dove non si mettono al mondo figli. In assenza di bambini e di famiglie che li mettono al mondo, a cadere sarà tutta una filiera, quella dedicata all’infanzia”.

 

Emblematico il caso di due aziende storiche del settore come la Peg Perego di Arcore e la CAM di Grumello del Monte che - come sottolinea il giornale economico-finanziario Il Bollettino - “ha portato la prima azienda ad annunciare l’esubero di circa il 40% dei dipendenti, ossia 104 lavoratori su 263 complessivi (dato luglio 2024) mentre la seconda ad annunciare tagli di 50 dipendenti fra gli stabilimenti di Grumello del Monte, (109 dipendenti), e Telgate (30 addetti).

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