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Eni, nel 2024 utile netto adjusted a €5,2 mld (-37%), ricavi a €88,8 mld (-5%), produzione idrocarburi 1,72 mln di barili (+3%); Descalzi: "Risultati sopra le attese"

Nel quarto trimestre, Plenitude ha cresciuto l'EBITDA; Exploration & Production ha visto un utile operativo in calo del 17%, mentre GGP e Power e Enilive hanno registrato forti contrazioni

27 Febbraio 2025

Eni, nel 2024 utile netto adjusted a €5,2 mld (-37%), ricavi a €88,8 mld (-5%), produzione idrocarburi 1,72 mln di barili (+3%); Descalzi: "Risultati sopra le attese"

Eni archivia il bilancio 2024 con risultati definiti «superiori alle attese iniziali», in un contesto sfidante per il settore energetico. La società guidata da Claudio Descalzi ha conseguito «eccellenti progressi operativi e strategici» grazie alla solidità del modello di business. L'utile netto adjusted si è attestato a 5,2 miliardi di euro, in calo del 37% rispetto al 2023, mentre il dato reported è stato di 2,6 miliardi (-45%). L’utile operativo proforma adjusted ha raggiunto 14,3 miliardi (-20%). Nel quarto trimestre, l’utile netto adjusted è stato di 0,9 miliardi (-46%), con un valore non rettificato di 247 milioni (+43% rispetto allo stesso periodo del 2023). L’utile operativo proforma adjusted si è fermato a 2,7 miliardi (-17%), sostenuto dall’attuazione della strategia, dai nuovi prodotti e dalla disciplina finanziaria.

I risultati finanziari

Eni ha pienamente raggiunto le previsioni di utile, con 14,3 miliardi di utile proforma adjusted, grazie al contributo dell’E&P (esplorazione e produzione), alla performance di Ggp (global gas e Lng portfolio) superiore del 40% rispetto alle attese iniziali e ai risultati di Enilive e Plenitude, nonostante il contesto sfavorevole. «Nel 2024, crescita e creazione di valore hanno raggiunto livelli di eccellenza, sostenuti dalla nostra disciplina finanziaria e dalla competitività del portafoglio di attività», ha dichiarato Descalzi. La produzione di idrocarburi nel quarto trimestre si è attestata a 1,72 milioni di barili equivalenti al giorno (+3% su base annua).

Flusso di cassa e indebitamento: numeri record

Il flusso di cassa operativo adjusted prima del capitale circolante ha raggiunto 13,6 miliardi, superando le previsioni di 1 miliardo e coprendo ampiamente gli investimenti organici di 8,8 miliardi, in riduzione rispetto alla guidance di 9 miliardi. Il free cash flow organico di circa 5 miliardi ha finanziato la remunerazione degli azionisti per 5,1 miliardi, mentre gli incassi netti da dismissione di 0,2 miliardi hanno contribuito a contenere l’indebitamento finanziario netto a 12,2 miliardi (10,8 miliardi nel 2023), nonostante l'acquisizione di Neptune. Il rapporto d’indebitamento su base proforma si è attestato al 15%, il minimo storico, garantendo flessibilità finanziaria per gli investimenti e la remunerazione degli azionisti.

Andamento settoriale: E&P, Gas, Enilive e Plenitude

Il settore Exploration & Production ha registrato nel quarto trimestre un utile operativo proforma adjusted di 2,8 miliardi (-17%), grazie ai nuovi progetti a maggiore redditività e al controllo dei costi, nonostante la flessione del prezzo del Brent. Su base annua, l’utile operativo è stato di 13 miliardi (-4%). La divisione Ggp e Power ha ottenuto un utile operativo proforma adjusted di 0,28 miliardi nel quarto trimestre (-63%) e di 1,27 miliardi su base annua (-65%).

Enilive ha chiuso il trimestre con un ebitda proforma adjusted di 0,14 miliardi (-21%), mentre il dato annuo è stato di 852 milioni (-16%), sostenuto dalla performance del marketing. Plenitude ha registrato un ebitda proforma adjusted di 0,21 miliardi nel trimestre (+18%) e di 1 miliardo su base annua (+14%), grazie alla solida attività retail.

Raffinazione e chimica: criticità persistenti

Il business Refining ha registrato una perdita operativa proforma adjusted di 0,04 miliardi nel quarto trimestre, peggiorando rispetto al 2023 (0,10 miliardi). La perdita annua è stata dell’85%. Il settore chimico ha chiuso l’anno con una perdita di 814 milioni (-33%), penalizzato dalla debole domanda, dalla concorrenza e dai costi energetici elevati in Europa.

Le parole di Claudio Descalzi

Claudio Descalzi, AD di Eni, ha commentato: “Nel 2024, crescita e creazione di valore hanno raggiunto un livello di eccellenza, supportati dalla nostra struttura finanziaria e dalla disciplina nei costi. La nostra posizione di leadership nell’industria è frutto della competitività del portafoglio di attività e del coerente disegno gestionale e finanziario del modello satellitare, che ha concretizzato oltre €21 mld di valore d’impresa nel corso dell’anno. Continuiamo a estrarre valore dal nostro portafoglio di risorse, con E&P che ha conseguito un incremento del 3% nella produzione di gas e petrolio guidato dagli avvii di progetti organici e dall’integrazione di Neptune. Ne abbiamo accresciuto il valore attraverso la creazione di un nuovo satellite geograficamente focalizzato in combinazione con Ithaca Energy nel Mare del Nord, portando nel contempo avanti la dismissione di attività mature e non strategiche. La nostra esplorazione ha proseguito nel proprio percorso di risultati di assoluto rilievo, con 1,2 mld di boe di nuove risorse, che costituiscono la base per lo sviluppo futuro e aprono opportunità di monetizzazione anticipata delle scoperte, in linea con il nostro dual model. Il business della chimica, impattato dalle debolezze strutturali dell’industria europea, ha avviato un processo di ristrutturazione e di trasformazione che farà leva sulle nostre competenze tecnologiche nel costruire business caratterizzati da vantaggi competitivi nella transizione energetica e nell’economia circolare. Plenitude ed Enilive hanno entrambe conseguito gli obiettivi annuali in termini di EBITDA, nonostante il contesto di mercato sfidante, evidenziando il valore del nostro approccio focalizzato sul lungo termine. I risultati operativi sono stati eccellenti, come evidenziano la crescita della capacità installata di rinnovabili e delle lavorazioni. Applicando il nostro consolidato modello satellitare, stiamo avanzando nella realizzazione dei progetti CCS in Italia e nel Regno Unito, ponendo le basi per la creazione di un nuovo satellite legato alla transizione, facendo leva sulle nostre competenze distintive e sul posizionamento dei nostri asset. Questi eccellenti progressi strategici e operativi hanno consentito di realizzare €14,3 mld di utile operativo proforma adjusted e €13,6 mld di flusso di cassa adjusted, entrambi ben superiori alle nostre previsioni. Dopo aver finanziato €8,8 mld di investimenti organici, livello minore rispetto alle stime iniziali, la gestione ha reso disponibile un avanzo pari a circa €5 mld, in grado di coprire la remunerazione degli azionisti, che comprende un dividendo incrementato rispetto al 2023 e un ritmo accelerato nel programma di riacquisto di azioni proprie quasi raddoppiato a €2 mld. Inoltre, le nostre operazioni di portafoglio hanno consentito di traguardare un minimo storico nel rapporto d’indebitamento attestatosi su base proforma al 15%, che ci assicura la flessibilità finanziaria per continuare a investire nel business e a remunerare i nostri azionisti attraverso i cicli dell’industria.

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