04 Dicembre 2024
Urbano Cairo è pronto a vendere il Torino, Red Bull e il fondo arabo Pif sono in trattativa, ma il nodo è sul prezzo: la richiesta è di € 200 milioni, a fronte di un club con una posizione finanziaria con debiti che ammontano a €159 milioni.
La trattiva potrebbe concludersi in tempi stretti, con un signing da finalizzare entro il mese di dicembre, addirittura prima dell'Immacolata e un closing entro giugno 2025, una volta chiusi i numeri del 2024 e verificate le varie situazioni economiche, finanziarie e patrimoniali del Club bianco - nero, ivi comprese quelle relative ai giocatori, all'allenatore e alla governance.
Il colosso austriaco Red Bull, brand austriaco di bevande energetiche, è sponsor ufficiale della squadra da settembre per la stagione 2024-2025 e ha intenzione di investire nelle infrastrutture torinesi come lo stadio. Interessato anche il Pif, fondo sovrano dell’Arabia Saudita, interessato da anni al club e disposto a soddisfare la richiesta di Cairo. Lo stesso fondo avrebbe proposto di acquistare il Club insieme alla stessa Red Bull.
La voce della vendita è stata alimentata anche dalla separazione del settore dello sport da Rcs Mediagroup in favore di Rcs Sports & Events che Cairo ha spiegato essere un adeguato cambiamento organizzativo. Si attendevano eventuali commenti e indiscrezioni e il commento è arrivato proprio alla vigilia del grande passo.
Il commento del presidente ha anche alimentato le voci sulla vendita: “non voglio rimanere a vita Presidente del Toro, probabilmente non arriverà ai 20 anni". Dopo anni di lavoro mirato a far ripartire il Torino, confessa di essere aperto a proposte da “qualcuno più ricco” di lui. Dal 2 settembre 2005 a oggi, il club è cresciuto. Era in procinto di fallire, ma con l’arrivo di Urbano Cairo è riuscito a rimanere a galla, anche a seguito di numerose iniezioni finanziarie, ultima da € 10 milioni.
La vendita del Toro segue anche la decisione di non "scendere in campo", archiviando il sogno di entrare in politica seguendo le orme di Silvio Berlusconi, con l'ambizione di lanciare un partito di area centrista - moderata, avvalendosi del supporto sulla comunicazione di Luca Barabino, come fu per il lancio dell'Ops su Rcs -Mediagroup.
In Serie A si respira aria di vendite. Oltre alle voci sul possibile disimpegno dei Friedkin dalla Roma, l'Hellas Verona è sempre più vicino alla cessione: il presidente Maurizio Setti è in trattative con Presidio Investors, pronti a chiudere l’operazione per una cifra tra i 72 e i 75 milioni di euro. Il fondo texano, che ha già incontrato il sindaco Damiano Tommasi, prevede di demolire e ricostruire da zero lo stadio Bentegodi. Situazione simile per 777 Partners, che ha messo in vendita il Genoa dopo anni di gestione criticata e multiproprietà poco amate. La trattativa più avanzata, però, riguarda il Monza, ex proprietà di Silvio Berlusconi: Fininvest, secondo i rumor, sarebbe vicina a un accordo con Gamco Investors, fondo americano guidato dall’italo-americano Mario Gabelli, con l’annuncio atteso già questa settimana.
Sulla vendita infine, arriva la smentita di circostanza: "fake news che mirano a destabilizzare il clima, Red Bull li ho incontrati il primo di luglio, mi hanno voluto conoscere per diventare sponsor e così è stato. Da allora non li ho più incontrati. Per quanto riguarda il Pif, non li conosco neppure." Tutto il resto, rumors
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