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Generali e Natixis verso costituzione joint venture 50% / 50% per gestione congiunta di 1900 miliardi di asset da gennaio 2025

Generali e Natixis stanno lavorando a una joint venture che potrebbe posizionarsi come il secondo maggiore gestore di fondi in Europa, con un patrimonio vicino ai 1.900 miliardi di euro; l'accordo, previsto entro gennaio, mira a rafforzare le posizioni di entrambi i gruppi in un mercato sempre più competitivo

02 Dicembre 2024

Generali e Natixis, gennaio 2025 decisivo per chiusura accordo partnership strategica: 1.900 miliardi in gestione

Generali e Natixis stanno ultimando l'accordo della partnership strategica per la costituzione di una joint venture 50% / 50% per gestione congiunta di 1.900 miliardi di asset da gennaio 2025.

Il settore della gestione del risparmio in Europa è in fermento, e sia la Francia che l’Italia sono al centro di una possibile trasformazione. Protagonisti di questo movimento sono Generali e Natixis, in trattativa per l'accordo da fine novembre, come anticipato da Il Giornale d'Italia.

In Francia, Bnp Paribas e Axa sono già in prima linea per rafforzare le proprie posizioni, ma è Generali, guidata dall’amministratore delegato Philippe Donnet, a delineare una strategia innovativa che coinvolge Natixis, il braccio finanziario del gruppo bancario Bpce. Questo piano punta a ridefinire gli equilibri del mercato del risparmio europeo, costruendo un nuovo gigante del settore.

Un leader da 1.900 miliardi di euro 

Il progetto prevede la creazione di una joint venture paritaria tra Generali Investment Holding, in cui Cathay Life detiene attualmente il 16,7%, e Natixis. La nuova realtà gestirà un patrimonio complessivo vicino ai 1.900 miliardi di euro, posizionandosi come il secondo attore in Europa, superata solo da Amundi, che attualmente gestisce circa 1.600 miliardi di euro.

Questo ambizioso piano mira a ottimizzare l’esperienza di entrambe le parti: Generali apporta 695 miliardi di euro in gestione, mentre Natixis contribuisce con 1.200 miliardi. La partnership potrebbe ridisegnare il panorama europeo, offrendo una piattaforma più competitiva e orientata alla crescita.

La nuova piattaforma prevede che Generali Investment Holding (Gih) conferisca asset per 650 miliardi di euro, una cifra inferiore rispetto agli 1.200 miliardi di euro offerti da Natixis. Per bilanciare la partnership, Generali potrebbe aggiungere ulteriori 15 miliardi di nuova produzione, con un periodo di distribuzione ancora da definire. In questo modo, Generali manterrebbe il 50% della nuova entità: il 42% direttamente e l'8% indirettamente attraverso Cathay Life, che possiede una partecipazione in Generali Investment Holding.

Un inizio 2025 decisivo 

Le negoziazioni sono entrate in una fase delicata e cruciale. Nonostante la riservatezza che circonda l’operazione, le voci su un’intesa imminente si fanno sempre più insistenti. Generali e Natixis stanno lavorando intensamente per chiudere l’accordo entro gennaio, delineando così una nuova era per il risparmio gestito in Europa.

Secondo fonti riportate da Natixis, la società attualmente gestisce 1,3 trilioni di dollari di asset, mentre Generali ha riportato 821 miliardi di euro (863,86 miliardi di dollari) di asset gestiti nel primo semestre dell’anno. Un’eventuale fusione potrebbe portare alla creazione di uno dei maggiori gestori di fondi in Europa. Tra i 7 e 9 miliardi di euro, questo potrebbe essere il presunto valore di Natixis.

Per Philippe Donnet, la sfida è quella di garantire stabilità e crescita, creando una piattaforma capace di affrontare le complessità di un mercato sempre più competitivo. L’obiettivo non è solo economico, ma strategico: costruire un leader europeo che sappia rispondere alle esigenze di una clientela globale in continua evoluzione.

Il CEO di Generali Philippe Donnet verso la riconferma per il quarto mandato, l'esclusiva de Il Giornale d'Italia 

Sembrerebbe delinearsi una possibile convergenza senza precedenti tra la lista del CdA uscente, sostenuta in primis da Mediobanca, infatti dalle informazioni raccolte da Il Giornale d'Italia sembrerebbe che i principali azionisti "ex oppositori": Delfin (holding della famiglia Del Vecchio), il gruppo Caltagirone e i  Benetton andranno a sostenere Philippe Donnet verso la riconferma al quarto mandato. Una svolta sorprendente, considerando le aspre battaglie che avevano caratterizzato il precedente rinnovo del Consiglio. Il cambio di rotta sembra essere dovuto ai risultati raggiunti dal Gruppo Generali, con un risultato operativo a a 5,4 miliardi di euro, crescita del 7,9%, il consolidamento della posizione di Generali come leader europeo e il raggiungimento di una remunerazione significativa per gli azionisti, misurata in termini di total return, che al 29 novembre 2024 aveva raggiunto il 50,61%, rappresentano traguardi chiave per il gruppo. 

 

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