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Patto di Stabilità, spaccatura tra i “rigoristi” Francia e Germania e Italia per "allentamento" del deficit al 5,4% (con debito record di 2.862mld) e Eurozona in contrazione

I Paesi europei al lavoro per definire il nuovo quadro di regole sui conti pubblici, la Spagna tenta la mediazione sulla riforma del Patto di stabilità, Francia e Germania puntano a regole più stringenti per la riduzione del debito e del deficit, l'Italia chiede un allentamento

10 Novembre 2023

Patto di Stabilità, spaccatura tra i “rigoristi” Francia e Germania e Italia per "allentamento" del deficit al 5,4% (con debito record di 2.862mld) e Eurozona in contrazione

Giancarlo Giorgetti e Vincent Van Peteghem all'Ecofin, Bruxelles

Sulla riforma del Patto di Stabilità - che disporrà le nuove regole Ue per i bilanci degli Stati membri - c'è una netta spaccatura in Europa. Da un lato ci sono Paesi rigoristi e virtuosi come la Francia e la Germania che cercano di salvaguardie la riduzione del debito e del deficit, proponendo regole più rigide. Dall'altro c'è l'Italia che minaccia di non firmare il patto se le regole diventano più stringenti rispetto a quelle previste nella proposta originaria della Commissione. Nella riunione Eurofin dei Paesi membri dell'Unione Europea, Giorgetti ha fatto sapere di preferire il ritorno alle vecchie regole fiscali rispetto a ipotesi di revisione che prevedano ulteriori parametri di calo del deficit sotto il 3% del Pil.

L'Italia si sta avviando verso un record storico del debito pubblico (con una stima di 2.862 miliardi entro fine anno), prevedendo nell'ultima Nadef un peggioramento nel disavanzo sia per l’anno in corso (dal 4,5% del Pil previsto nel Def al 5,3%) sia per l’anno successivo (dal 3,7% al 4,3% del Pil).

Attualmente inoltre l'Italia è al terzo posto nel ranking dei paesi OCSE per valore del debito pubblico in percentuale del PIL nel 2023 con il 172,36%. Al primo posto della classifica c'è il Giappone con il 244,72%, seguito dalla Grecia con un valore pari a 202,76%.

Patto di stabilità, spaccatura in Ue tra Francia/Germania e Italia: le proposte

A trainare le trattative sul patto di stabilità sono Francia e Germania. Berlino rigorista chiede salvaguardie sulla riduzione del debito e del deficit, la Francia si mostra più attenta allo spazio fiscale per gli investimenti. La riforma prevede che ogni Paese prepari un piano di risanamento del debito basato sulla spesa pubblica netta. Il piano dura quattro anni ma può essere esteso a sette in caso di investimenti e riforme. Alla fine del periodo coperto dal piano, il rapporto debito/Pil dovrà essere inferiore a quello iniziale.

Berlino chiede in particolare due cose: una "salvaguardia" che comporti una riduzione media annua del debito/Pil, e che secondo i tedeschi dovrebbe essere almeno dell'1%, per i paesi che non rispettano la soglia del 60%, e un "margine di sicurezza" per il disavanzo di questi stessi paesi, che dovrebbero mantenere un deficit/Pil sotto la soglia di Maastricht del 3%, e che secondo Berlino dovrebbe essere fissata addirittura all'1%.

Nella proposta originaria della Commissione, invece, i paesi con debito superiore al 60% del Pil dovranno avviare percorsi di riduzione calcolati su misura per ciascuno di essi, senza un parametro numerico prefissato, e basati soprattutto su una riduzione della spesa pubblica. Per quanto riguarda i paesi con un deficit che supera la soglia del 3% del Pil, la proposta della Commissione prevede che vi sia uno sforzo di bilancio annuale pari allo 0,5% del Pil per ridurre il disavanzo eccessivo.

I prestiti del Pnrr nel 2025 e 2026 e il cofinanziamento nazionale dei fondi Ue (altra novità rilevante per Roma introdotta nell’ultima versione) saranno presi in considerazione se uno Stato chiede uno scostamento dall’aggiustamento lineare previsto. Inoltre l’aumento della spesa per la difesa, su forte richiesta francese, sarà presa in considerazione come fattore rilevante per l’attivazione della procedura per deficit eccessivo.

Patto di stabilità, landing zone proposta dalla Spagna, Giorgetti contrario alle modifiche rigoriste di Germania e Francia

"Se devo accettare una soluzione che va contro gli interessi dell’Italia, allora meglio tenere i vecchi vincoli", ha affermato Giorgetti dopo la riunione Ecofin a Bruxelles del 9 novembre 2023. Ad inizio riunione, la Spagna ha proposto una "landing zone" concordata tra i 27 Paesi membri, in cui vengono garantiti criteri più stringenti sul rientro del deficit e del debito, sulla scia delle richieste franco-tedesche.

"E' giunto il momento di arrivare a una proposta legislativa. La presidenza spagnola ha presentato un testo di compromesso che include i contributi di tutti i Paesi membri degli ultimi mesi in modo di poter gettare le fondamenta di un nuovo quadro che possa dare stabilità e fiducia ai mercati e alla popolazione europea", ha esordito Nadia Calvino, ministra dell’Economia della Spagna, aggiungendo: "La presidenza condividerà e presenterà nei prossimi giorni un progetto di testo giuridico in nodo da poter concludere questo orientamento generale nel consiglio Ecofin di dicembre" e per "poter conseguire questo obiettivo probabilmente sarà organizzato un Ecofin straordinario a novembre". Nella bozza del documento ci sarebbe una maggiore attenzione per gli investimenti. Gli impegni sui Pnrr erano già considerati nella bozza precedente, ma ora si prevede in aggiunta una sorta di eccezione degli investimenti legati al cofinanziamento nazionale dei fondi Ue. Inoltre ci sarebbe più tempo per la riduzione minima del debito per i paesi in cui supera il 60% del Pil (quasi tutti ma con importanti differenze, dal quasi 140% dell’Italia e al 110% di Spagna o Francia fino al 65% della Germania).

L'Italia però vorrebbe lo scorporo degli investimenti del green e del digitale e l’inclusione delle spese per la Difesa nel perimetro di quelle che non entrano nel calcolo. Giorgetti si è detto inoltre contrario a regole più stringenti e la ministra dell’Economia spagnola ha spiegato di "non aver sentito queste osservazioni da nessuno Stato membro nelle ultime settimane. Al contrario, quello che abbiamo sentito oggi è stato un impegno molto forte ad adottare le nuove regole e un forte appello da parte di tutte le istituzioni".

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